Basta con le siringhe

il vaccino è nel cerotto

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  1. mena22
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    n nuovo rimedio contro l'influenza. Cento microaghi sulla pelle: senza rischi di infezione e senza dolore
    di ELENA DUSI

    ROMA - Da una puntura a una carezza, il salto è grande. Per questo i ricercatori hanno annunciato con tanto entusiasmo il primo cerotto per somministrare il vaccino contro l'influenza. A differenza dei cerotti transdermici già usati per i medicinali contraccettivi, contro il vizio del fumo o per il cuore, il nuovo sistema non è del tutto privo di aghi.

    Ma anziché usarne uno lungo diversi centimetri, ne sfrutta cento che superano di poco il mezzo millimetro.
    Largo come una moneta, il cerotto va premuto leggermente sulla pelle e in pochi minuti rilascia il vaccino. Poi, grazie all'uso di un materiale plastico biodegradabile, gli aghi si dissolvono al contatto con i fluidi della cute. Il cerotto diventa liscio al 90% dopo cinque minuti. A quel punto può essere staccato e buttato via senza rischi di infezioni come per le siringhe tradizionali.

    A raccontare la prima sperimentazione del "vaccino gentile" è la rivista Nature Medicine, che ha testato il presidio indolore sulla schiena di un gruppo di topolini. "Abbiamo dimostrato che un centinaio di microaghi biodegradabili riescono a vaccinare contro l'influenza come, e probabilmente anche meglio, di un tradizionale ago intramuscolo" spiega soddisfatto Mark Prausnitz, uno degli autori dello studio, professore della Georgia University e del Georgia Institute of Technology. Il fatto che il vaccino sia liofilizzato lo rende utilizzabile anche a temperatura ambiente e senza preparazioni particolari. "Ci aspettiamo un futuro in cui le persone ricevano il cerotto per posta o lo acquistino in farmacia e se lo somministrino da soli a casa" immagina Sean Sullivan del Georgia Tech: un vero e proprio salvatore per tutti coloro che soffrono di "tripanofobia", o fobia delle iniezioni.
    Gli aghi descritti su Nature Medicine sono lunghi 0,65 millimetri e penetrano nella pelle per circa 0,2 millimetri. Rilasciano il virus dell'influenza inattivato nella zona esterna della cute. "La pelle è un organo particolarmente adatto alla vaccinazione - spiega Richard Compans della Emory, un altro degli sperimentatori - perché contiene molte delle cellule responsabili della risposta immunitaria".

    I topolini vaccinati con il metodo del cerotto sono stati infettati dopo circa un mese con il virus dell'influenza, ma se la sono cavata senza gravi sintomi. Segno che la somministrazione del farmaco ha funzionato. La trafila delle sperimentazioni sull'uomo richiederà i soliti due o tre anni: il lasso di tempo standard per mettere a punto ogni nuovo farmaco o presidio farmaceutico. Ma alle considerazioni sulla salute andranno aggiunte quelle di tipo economico. Produrre una normale siringa usa e getta oggi costa pochi euro. Il nuovo cerotto sfrutta invece materiali plastici biodegradabili e tecniche per la manipolazione degli aghi nelle dimensioni di pochi micron. I ricercatori della Georgia promettono campagne di vaccinazione su larga scala in caso di pandemie e immunizzazioni rapide ed economiche nei paesi poveri. Ma è assai più probabile che il nuovo cerotto resti molto costoso rispetto alla siringa normale. La carezza, in quel caso, sarà riservata a chi può permetterselo, e a tutti gli altri rimarrà la puntura.
    (20 luglio 2010)
     
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