Deodoranti e Antitraspiranti: Fatti e misfatti

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. alfonso1953
        Like  
     
    .

    User deleted


    Deodoranti e Antitraspiranti: Fatti e misfatti Tra le consuetudini che hanno assunto ruolo di primaria importanza nella nostra società quella di deodorarsi e, profumarsi non era prevista originariamente come socialmente utile presso i nostri antenati. Non dimentichiamo infatti che gli odori erano determinanti, assolvendo molteplici funzioni ancora molto importanti nel mondo animale come permettere il riconoscimento tra gli individui, la comunicazione tra gli stessi, la delimitazione del proprio territorio di caccia, il richiamo e/o l'eccitazione sessuale. Nell'uomo il più evoluto grado di sviluppo e lo scorrere dei secoli hanno fatto sì che gli odori abbiano perso parte di queste funzioni e vi sia stata una trasformazione in modo che non già gli odori bensì i profumi svolgano ora un ruolo regolatore nei rapporti sociali. Come avviene la produzione del sudore nel nostro organismo? Il sudore è il risultato dell'attività delle ghiandole eccrine, apocrine e sebacee che costellano la nostra superficie cutanea e del loro incessante lavoro regolato di volta in volta da stimoli nervosi, ormonali ed ambientali. Le più importanti nel determinare le caratteristiche del sudore sono le ghiandole sudoripare eccrine ed apocrine. Dal punto di vista strettamente numerico le ghiandole sudoripare eccrine sovrastano di gran lunga le apocrine. Le ghiandole eccrine sono distribuite lungo tutta la superficie cutanea ad eccezione di piccole aree a livello dei genitali e presso la superficie interna del padiglione auricolare.Possono arrivare fino a 620 per cm² come avviene nella zona plantare. Le ghiandole apocrine sono localizzate a livello di ascelle, areola mammaria, aree genitali. Da ciò si desume come, dal punto di vista qualitativo, le ghiandole sudoripare apocrine siano importanti nel caratterizzare, dal punto di vista organolettico, il sudore. Negli animali soprattutto le ghiandole apocrine svolgono un ruolo attivo nella genesi dei richiamo sessuale. Sia le ghiandole sudoripare eccrine sia le ghiandole sudoripare apocrine possono ammalare e dar luogo ad una serie di quadri clinici che necessitano per esssere riconosciuti della consulenza del dermatologo. Non bisogna dimenticare che attraverso la produzione del sudore e la sua eliminazione si realizzano due importantissimi meccanismi quali l'eliminazione di sostanze non necessarie all'organismo e la termoregolazione. Qual è in condizioni fisiologiche la composizione del sudore?
    La composizione del sudore varia considerevolmente da persona a persona, da momento a momento, da sede cutanea a sede cutanea. Praticamente il sudore, essendo un derivato dal plasma sanguigno, è a questo molto simile come fosse un filtrato che si concentra lungo lo svolgersi dei dotti ghiandolari fino a raggiungere la superficie cutanea. I principali componenti del sudore sono gli elettroliti plasmatici quali il sodio, il cloro, il potassio unitamente all'urea e all'acido lattico.
    È presente anche una piccola quantità di glucosio, il principale zucchero presente nel nostro organismo. Il pH del sudore varia da 4 a 7. Normalmente non ci si rende conto di sudare tuttavia durante l'arco della giornata esiste una sudorazione continua denominata perspiratio insensibilis che si calcola essere intorno ai 500 ml quotidiani. Durante l'esercizio fisico la sudorazione aumenta notevolmente e può raggiungere dopo alcune ore quantità considerevoli anche di diversi litri. Naturalmente occorrerà tenerne conto in fase di reintegrazione dei liquidi persi. Da un lato quindi la sudorazione assolve ad importanti funzioni fisiologiche mentre dall'altro il prodotto, cioè il sudore, rappresenta il substrato per la formazione dei cattivi odori.
    Quali sono i meccanismi perchè dal sudore si possa sviluppare il caratteristico odore?
    La secrezione prodotta dalle ghiandole sudoripare non appena emessa non ha praticamente odore che invece si forma successivamente a seguito dell'azione della flora batterica residente sulla cute. In tal modo ciascun individuo assume un caratteristico odore assolutamente personale che si inserisce su un odore più generalmente legato alla specie, addiruttura alla etnia di appartenenza e a molte condizioni di variabilità intrinseche ed estrinseche. I batteri presenti sulla superficie cutanea possiedono enzimi in grado di digerire le componenti del sudore eccrino ed apocrino dando luogo alla produzione di particolari composti denominati acidi grassi liberi che sono i veri responsabili del "nostro"odore. La reazione operata da questi enzimi avviene preferibilmente in ambiente caldo umido e in condizioni di pH di tipo alcalino. Quando si fa riferimento all'azione dei batteri nella genesi dei cattivi odori non occorre pensare che vi siano delle infezioni. I batteri che si rendono responsabili di tale modificazioni sono quelli saprofiti cioè quelli presenti abitualmente sulla superficie cutanea dei soggetti sani. La densità della flora saprofitica può raggiungere i 7 milioni/cm². Per quanto detto più sopra la densità citata è più facilmente raggiunta nelle zone caldo-umide della superficie cutanea come i cavi ascellari,gli spazi interdigitali, le grandi pieghe cutanee. La popolazione saprofitica non ha solamente ruolo nella formazione dei cattivi odori ma utili funzioni come quella di impedire lo sviluppo di una flora batterica patogena che potrebbe dar luogo a problemi più seri.
    Quali sono i meccanismi attraverso i quali agiscono i deodoranti?
    Sulla scorta delle premesse (produzione del sudore, genesi dei cattivi odori) sono stati sviluppati i cosiddetti deodoranti per incontrare una fondamentale esigenza: eliminare il cattivo odore senza alterare i delicati equilibri fisiologici che stanno alla base della sudorazione. Nella formulazione dei deodoranti vengono impiegate sostanze con effetto deodorante (sostanze attive) e sostanze che le veicolano (eccipienti). Tra le sostanze attive si contano, antisudorali, antitraspiranti, battericidi, batteriostatici, adsorbenti degli odori, sostanze con azione antienzimatica batterica, profumazioni, alcool etilico.

    Antisudorali ed antitraspiranti
    Sono da tempo sotto accusa per il rischio di essere allergizzanti. Dalle soluzioni di glutaraldeide e formaldeide al 10% si è passati oggi agli idrossicloruri di alluminio e di zirconio. Queste sostanze agiscono attraverso un'azione irritante che provoca un rigonfiamento (edema) delle cellule dei dotti di escrezione sudorale ostruendo il lume stesso del dotto o in alternativa un vero e proprio danno di queste stesse cellule che collassano all'interno del lume duttale ostruendolo.

    Battericidi
    La funzione di questi composti risiede nell'impedire l'eccessivo sviluppo della flora batterica residente e non al fine di evitare la degradazione enzimatica del sudore e lo sviluppo dell'odore. I punti negativi legati all'uso di questi composti risiede nel fatto che possono essere allergizzanti e inoltre causare lo squilibrio della flora batterica residente favorendo la proliferazione di quella patogena. Alcuni di questi vengono assorbiti per via transcutanea causando tossicità sistemiche. Caratteristiche ideali di un battericida sono efficacia,compatibilità con gli altri componenti del deodorante, stabilità e sicurezza cutanea. L'uso dei battericidi è regolamentato da precise norme e non tutte le possibili sostanze ad azione battericida sono ammesse all'uso nei deodoranti.

    Batteriostatici
    Sono preferibili rispetto ai battericidi in quanto dotati di attività meno radicale nei confronti della flora batterica residente. In tal modo si evita di squilibrare eccessivamente la flora batterica con le inevitabili conseguenze negative.
    I batteriostatici quindi limitano senza inibirlo totalmente il proliferare della flora batterica inserendosi in tal modo nel processo di formazione dei prodotti responsabili dell'odorosità del sudore per mantenerlo a livelli non percepibili. Per questo motivo vista l'azione meno radicale è necessario accompagnarli nella formulazione a sostanze ad attività mascherante per completare l'efficacia del deodorante.

    Adsorbenti
    La funzione di queste sostanze, tra cui spiccano i derivati dello zinco, è di adsorbire attraverso la formazione di complessi i derivati maleodoranti frutto della degradazione enzimatica. In tal modo viene impedita la loro liberazione nell'ambiente.
    Sono sostanze ben tollerate ma dotate di attività non completa e poco modulabile. Per questo motivo non sono utilizzate da sole ma vengono inserite nella formulazione con altre sostanze attive precedentemente menzionate.

    Sostanze con azione antienzimatica batterica
    L'idea di utilizzare queste sostanze deriva dalla miglior conoscenza dei meccanismi alla base della produzione dell'odore. Questi composti bloccano l'attività degli enzimi utilizzati dai batteri per degradare le componenti del sudore causando la formazione dell'odore. Il capostipite di queste sostanze è il trietilcitrato. Da questo composto, per l'azione degli stessi enzimi che provocano la formazione di sostanze odorose, si libera acido citrico che abbassando il pH cutaneo inibisce a sua volta l'attività enzimatica batterica stessa. Solitamente le sostanze ad azione antienzimatica batterica vengono accoppiate a sostanze antiossidanti con lo scopo di bloccare l'ossigeno ambientale che, reagendo con i componenti del sudore, contribuisce alla formazione del cattivo odore. La dermocosmetologia più avanzata sfrutta sempre più queste sostanze che rispettano perfettamente l'ecologia cutanea.

    Sostanze odorose
    Hanno una azione coprente complementare all'azione delle altre sostanze attive citate. Il loro impiego deve essere ben ponderato così come i loro costituenti per evitare i noti rischi di sviluppare una dermatite da contatto allergica.

    Alcool etilico
    L'alcool etilico inibisce la decomposizione del sudore ed è dotato di potere batteriostatico. Si è reso tuttavia responsabile di dermatiti irritative nonchè allergiche.
    A questo punto, emersi i punti di fondo che descrivono seppur in breve la fisiologia della sudorazione e come è possibile affrontare la regolazione della produzione del cattivo odore frutto della digestione ad opera di enzimi delle componenti del sudore, quali sono i criteri perchè un deodorante sia affidabile ed efficace?
    L' affidabilità è un punto cardine. A nulla servirebbe un deodorante efficace senza la sicurezza che una volta applicato sulla cute non fossimo sicuri della sua innocuità. Alle lesioni cutanee più temute appartengono le dermatiti allergiche. Si tenga presente l'importanza di questo fattore alla luce del fatto che i deodoranti vengono applicati quotidianamente per diversi mesi e talora in modo continuativo per tutto l'anno. Meno importanti ma non meno fastidiose possono essere le dermatiti irritative da uso di deodoranti.
    Tra gli effetti più importanti indesiderati sono da ricordare le reazioni granulomatose e le reazioni sistemiche dovute ad eccessivo assorbimento dei composti presenti nella formula del deodorante. Queste ultime evenienze sono però poco frequenti. Ricordare che esistono reazioni avverse ha una duplice utilità perchè in tal modo si può sconsigliare l'uso incontrollato di questi prodotti e dall'altro il paziente può essere inviato al dermatologo all'insorgere di qualche lesione cutanea nelle sedi di applicazione ed anche a distanza perchè questi possa procedere ad alcuni accertamenti quali sono i test allergologici per identificare precocemente la presenza o no di una allergia.
    I deodoranti sono indicati per tutti i tipi di pelle?
    I deodoranti non sono una necessità ma un mezzo con il quale affrontare un particolare problema che da quanto detto non è quello di non sudare ( azione utile ed inevitabile) ma di non soffrire dei risvolti negativi della sudorazione come appunto lo sviluppo di cattivo odore. Non esistono pertanto controindicazioni a priori all'uso dei deodoranti sui vari tipi di pelle in quanto sudare è comune a tutti i tipi di pelle. Certamente un soggetto allergico ad una o più sostanze e quindi potenzialmente in grado di sviluppare ulteriori allergie dovrà mantenere un atteggiamento prudente nel mettere a contatto la propria pelle con sostanze chimiche. I deodoranti possono essere pertanto causa di allergie. Se un soggetto si è allergizzato non sarà sufficiente cambiare il deodorante per evitare l'allergia perchè i diversi deodoranti possono avere componenti in comune e quindi la sostanza allergizzante potrà essere ritrovata cambiando marca di deodorante.
    E l'efficacia?
    Certamente è essenziale e dipende dal tipo di formulazione del deodorante scelto. A questo proposito l'elenco dei meccanismi d'azione dei deodoranti può aiutare decisamente la scelta. La ricerca in questo settore si è volta decisamente verso formulazioni che si fondano sull'uso degli inibitori degli enzimi batterici che sono gli effettori di reazioni chimiche da cui il sudore esce trasformato e mal odorante. Optare per questo meccanismo significa rispettare l'ecosistema batterico cutaneo senza che un suo squilibrio possa favorire l'emergenza di batteri patogeni. Inoltre bloccando i meccanismi primi che stanno alla base della genesi del cattivo odore risultano più efficaci delle altre sostanze utilizzate nella formulazione dei deodoranti. Quindi alla domanda:" è vero che i deodoranti profumati sono meno efficaci? " la risposta è "sì rispetto ai deodoranti che utilizzano gli inibitori enzimatici batterici!". Le profumazioni nei deodoranti hanno assunto un ruolo di complemento per cui la presenza o l'assenza di profumazione non deve costituire motivo su cui fondare la scelta del deodorante. Particolare attenzione dovrà di contro prestare il produttore di deodoranti profumati per valutare i rischi che la profumazione scelta possa risultare allergizzante a fronte del favore psicologico generato nel consumatore che attraverso la profumazione avverte che l'azione deodorante è in atto. L'uso della sola profumazione alla luce delle migliorate conoscenze sulla fisiopatologia della sudorazione non ha molto senso.
    Quali sono dal punto di vista pratico i comportamenti da seguire prima dell'uso di un deodorante?
    Prima di usare un deodorante è consigliabile rimuovere con acqua tiepida i residui sudorali presenti senza effettuare una detersione profonda per evitare di irritare la cute prima dell'applicazione del deodorante. Il mantello cutaneo non sempre segnala la presenza di una irritazione con un arrossamento. Possono svilupparsi a livello subclinico stati irritativi che possono non essere evidenti ad occhio nudo. I saponi possono rendersi responsabili di tali irritazioni che sono da evitare prima dell'applicazione di un deodorante specie se si considera che durante la giornata l'operazione di applicazione può essere ripetuta più volte. Successivamente dopo aver asciugato accuratamente la cute si applicherà il deodorante.
    Quale formulazione è meglio applicare spray, crema, roll on...?
    Ogni formulazione presenta vantaggi e svantaggi. Gli aerosol con propellenti sono gradevoli da impiegare anche in virtù di un effetto "raffreddamento". Si distribuiscono bene, tuttavia sono irritanti e comportano inalazione del deodorante. Di contro gli aerosol senza propellenti sebbene meno irritanti si distribuiscono meno uniformemente. I deodoranti in stick sono molto pratici ma di scarsa efficacia legata soprattutto alla difficoltà ad ottenere una distribuzione uniforme. I cosiddetti roll on caratterizzati da una biglia che scorre sulla cute sono poco aggressivi ma si inquinano facilmente. Le creme e le emulsioni sono le formulazioni meno aggressive e meglio distribuibili sulla zona da deodorare. Oltre a ciò per le loro caratteristiche formulative possono avere caratteristiche accessorie essendo anche idratanti, emollienti, calmanti...
    Quanto dura l'azione di un deodorante?
    Rispondere a questa domanda è difficile a causa delle diverse caratteristiche del sudore da soggetto a soggetto, dalla quantità della sudorazione e a causa delle diverse formulazioni impiegate. Certamente è poco sostenibile che un deodorante possa coprire lunghi periodi con la sua azione del tipo una settimana. Più vicino alla realtà, sempre tenendo presente le differenze individuali, è sostenere che un deodorante possa coprire tutto l'arco di una giornata.
    Dopo aver esaminato quali consigli pratici dare onde favorire un corretto uso dei deodoranti, quali sono gli errori da evitare?
    Innanzi tutto l'abuso. L'uso del deodorante come di qualsiasi altro prodotto formulato per essere applicato sulla cute deve sempre e comunque essere considerato un "elemento estraneo" che si inserisce nel delicato equilibrio cutaneo. Anche il prodotto che meglio si inserisce in questo equilibrio può, se applicato senza criterio, causare al contrario squilibri cutanei. Un secondo punto che deve essere tenuto in considerazione dai consumatori di deodoranti è che l'applicazione non deve seguire procedure che possono essere potenzialmente o chiaramente irritative come la rasatura dei peli o l'esecuzione della ceretta. Ancora, l'applicazione del deodorante non dovrebbe essere fatta prima della esposizione solare in quanto eventuali foto sensibilizzazioni non sono sempre prevedibili. Un riguardo particolare deve essere rivolto a proposito dell'applicazione dei deodoranti nell'infazia. Negli infanti i meccanismi della sudorazione maturano lentamente durante lo sviluppo e pertanto sono ancora più delicati rispetto a quelli degli adulti. La prudenza in questo caso è più che d'obbligo e quindi l'uso dei deodoranti andrebbe sconsigliato. Nei bambini più grandicelli il deodorante può essere concesso tenendo però presente che l'assorbimento sistemico è maggiore rispetto a quanto avviene negli adulti. Nei bambini le mamme fanno spesso ricorso al borotalco come deodorante. Tale abitudine non è del tutto consigliabile per il fatto che spesso le quantità applicate risultano occlusive, frequentemente i talchi contengono profumi ed infine sono stati segnalati casi di sviluppo di granulomi da uso di borotalco a livello dell'area del pannolino.
    Cosa consigliare infine ai pazienti che, nonostante l'uso quotidiano del deodorante, non riescono ad essere "freschi e profumati" ?
    Una prima misura che sovente può risultare utile è quella di rasare i peli ascellari che possono fungere da serbatoio di batteri che con la loro azione enzimatica promuovono la formazione dei cattivi odori. Successivamente può risultare d'aiuto usare biancheria intima di cotone bianco e far uso di deodoranti che sfruttino meccanismi d'azione diversi. È meglio in questi casi consigliarsi con lo specialista anche perchè esistono condizioni patologiche che possono presentare nel loro corteo sintomatologico lo sviluppo di cattivi odori. In questi casi insistere nel convincimento di non aver trovato il deodorante efficace potrebbe ritardare la diagnosi e ripercuotersi sul paziente.




    M. Barbareschi - R.Caputo
    Istituto di Scienze Dermatologiche, Università di Milano IRCCS, Ospedale Maggiore

    fonte
    clicca qua


    Edited by patroclotest - 16/9/2010, 13:10
     
    .
  2. alfonso1953
        Like  
     
    .

    User deleted


    Deodoranti e Antitraspiranti: Fatti e misfatti

    M. Barbareschi - R.Caputo
    Istituto di Scienze Dermatologiche, Università di Milano IRCCS, Ospedale Maggiore

    Tra le consuetudini che hanno assunto ruolo di primaria importanza nella nostra società quella di deodorarsi e, profumarsi non era prevista originariamente come socialmente utile presso i nostri antenati. Non dimentichiamo infatti che gli odori erano determinanti, assolvendo molteplici funzioni ancora molto importanti nel mondo animale come permettere il riconoscimento tra gli individui, la comunicazione tra gli stessi, la delimitazione del proprio territorio di caccia, il richiamo e/o l'eccitazione sessuale. Nell'uomo il più evoluto grado di sviluppo e lo scorrere dei secoli hanno fatto sì che gli odori abbiano perso parte di queste funzioni e vi sia stata una trasformazione in modo che non già gli odori bensì i profumi svolgano ora un ruolo regolatore nei rapporti sociali.
    Come avviene la produzione del sudore nel nostro organismo?
    Il sudore è il risultato dell'attività delle ghiandole eccrine, apocrine e sebacee che costellano la nostra superficie cutanea e del loro incessante lavoro regolato di volta in volta da stimoli nervosi, ormonali ed ambientali. Le più importanti nel determinare le caratteristiche del sudore sono le ghiandole sudoripare eccrine ed apocrine. Dal punto di vista strettamente numerico le ghiandole sudoripare eccrine sovrastano di gran lunga le apocrine. Le ghiandole eccrine sono distribuite lungo tutta la superficie cutanea ad eccezione di piccole aree a livello dei genitali e presso la superficie interna del padiglione auricolare.Possono arrivare fino a 620 per cm² come avviene nella zona plantare. Le ghiandole apocrine sono localizzate a livello di ascelle, areola mammaria, aree genitali. Da ciò si desume come, dal punto di vista qualitativo, le ghiandole sudoripare apocrine siano importanti nel caratterizzare, dal punto di vista organolettico, il sudore. Negli animali soprattutto le ghiandole apocrine svolgono un ruolo attivo nella genesi dei richiamo sessuale. Sia le ghiandole sudoripare eccrine sia le ghiandole sudoripare apocrine possono ammalare e dar luogo ad una serie di quadri clinici che necessitano per esssere riconosciuti della consulenza del dermatologo. Non bisogna dimenticare che attraverso la produzione del sudore e la sua eliminazione si realizzano due importantissimi meccanismi quali l'eliminazione di sostanze non necessarie all'organismo e la termoregolazione.
    Qual è in condizioni fisiologiche la composizione del sudore?
    La composizione del sudore varia considerevolmente da persona a persona, da momento a momento, da sede cutanea a sede cutanea. Praticamente il sudore, essendo un derivato dal plasma sanguigno, è a questo molto simile come fosse un filtrato che si concentra lungo lo svolgersi dei dotti ghiandolari fino a raggiungere la superficie cutanea. I principali componenti del sudore sono gli elettroliti plasmatici quali il sodio, il cloro, il potassio unitamente all'urea e all'acido lattico.
    È presente anche una piccola quantità di glucosio, il principale zucchero presente nel nostro organismo. Il pH del sudore varia da 4 a 7. Normalmente non ci si rende conto di sudare tuttavia durante l'arco della giornata esiste una sudorazione continua denominata perspiratio insensibilis che si calcola essere intorno ai 500 ml quotidiani. Durante l'esercizio fisico la sudorazione aumenta notevolmente e può raggiungere dopo alcune ore quantità considerevoli anche di diversi litri. Naturalmente occorrerà tenerne conto in fase di reintegrazione dei liquidi persi. Da un lato quindi la sudorazione assolve ad importanti funzioni fisiologiche mentre dall'altro il prodotto, cioè il sudore, rappresenta il substrato per la formazione dei cattivi odori.
    Quali sono i meccanismi perchè dal sudore si possa sviluppare il caratteristico odore?
    La secrezione prodotta dalle ghiandole sudoripare non appena emessa non ha praticamente odore che invece si forma successivamente a seguito dell'azione della flora batterica residente sulla cute. In tal modo ciascun individuo assume un caratteristico odore assolutamente personale che si inserisce su un odore più generalmente legato alla specie, addiruttura alla etnia di appartenenza e a molte condizioni di variabilità intrinseche ed estrinseche. I batteri presenti sulla superficie cutanea possiedono enzimi in grado di digerire le componenti del sudore eccrino ed apocrino dando luogo alla produzione di particolari composti denominati acidi grassi liberi che sono i veri responsabili del "nostro"odore. La reazione operata da questi enzimi avviene preferibilmente in ambiente caldo umido e in condizioni di pH di tipo alcalino. Quando si fa riferimento all'azione dei batteri nella genesi dei cattivi odori non occorre pensare che vi siano delle infezioni. I batteri che si rendono responsabili di tale modificazioni sono quelli saprofiti cioè quelli presenti abitualmente sulla superficie cutanea dei soggetti sani. La densità della flora saprofitica può raggiungere i 7 milioni/cm². Per quanto detto più sopra la densità citata è più facilmente raggiunta nelle zone caldo-umide della superficie cutanea come i cavi ascellari,gli spazi interdigitali, le grandi pieghe cutanee. La popolazione saprofitica non ha solamente ruolo nella formazione dei cattivi odori ma utili funzioni come quella di impedire lo sviluppo di una flora batterica patogena che potrebbe dar luogo a problemi più seri.
    Quali sono i meccanismi attraverso i quali agiscono i deodoranti?
    Sulla scorta delle premesse (produzione del sudore, genesi dei cattivi odori) sono stati sviluppati i cosiddetti deodoranti per incontrare una fondamentale esigenza: eliminare il cattivo odore senza alterare i delicati equilibri fisiologici che stanno alla base della sudorazione. Nella formulazione dei deodoranti vengono impiegate sostanze con effetto deodorante (sostanze attive) e sostanze che le veicolano (eccipienti). Tra le sostanze attive si contano, antisudorali, antitraspiranti, battericidi, batteriostatici, adsorbenti degli odori, sostanze con azione antienzimatica batterica, profumazioni, alcool etilico.

    Antisudorali ed antitraspiranti
    Sono da tempo sotto accusa per il rischio di essere allergizzanti. Dalle soluzioni di glutaraldeide e formaldeide al 10% si è passati oggi agli idrossicloruri di alluminio e di zirconio. Queste sostanze agiscono attraverso un'azione irritante che provoca un rigonfiamento (edema) delle cellule dei dotti di escrezione sudorale ostruendo il lume stesso del dotto o in alternativa un vero e proprio danno di queste stesse cellule che collassano all'interno del lume duttale ostruendolo.

    Battericidi
    La funzione di questi composti risiede nell'impedire l'eccessivo sviluppo della flora batterica residente e non al fine di evitare la degradazione enzimatica del sudore e lo sviluppo dell'odore. I punti negativi legati all'uso di questi composti risiede nel fatto che possono essere allergizzanti e inoltre causare lo squilibrio della flora batterica residente favorendo la proliferazione di quella patogena. Alcuni di questi vengono assorbiti per via transcutanea causando tossicità sistemiche. Caratteristiche ideali di un battericida sono efficacia,compatibilità con gli altri componenti del deodorante, stabilità e sicurezza cutanea. L'uso dei battericidi è regolamentato da precise norme e non tutte le possibili sostanze ad azione battericida sono ammesse all'uso nei deodoranti.

    Batteriostatici
    Sono preferibili rispetto ai battericidi in quanto dotati di attività meno radicale nei confronti della flora batterica residente. In tal modo si evita di squilibrare eccessivamente la flora batterica con le inevitabili conseguenze negative.
    I batteriostatici quindi limitano senza inibirlo totalmente il proliferare della flora batterica inserendosi in tal modo nel processo di formazione dei prodotti responsabili dell'odorosità del sudore per mantenerlo a livelli non percepibili. Per questo motivo vista l'azione meno radicale è necessario accompagnarli nella formulazione a sostanze ad attività mascherante per completare l'efficacia del deodorante.

    Adsorbenti
    La funzione di queste sostanze, tra cui spiccano i derivati dello zinco, è di adsorbire attraverso la formazione di complessi i derivati maleodoranti frutto della degradazione enzimatica. In tal modo viene impedita la loro liberazione nell'ambiente.
    Sono sostanze ben tollerate ma dotate di attività non completa e poco modulabile. Per questo motivo non sono utilizzate da sole ma vengono inserite nella formulazione con altre sostanze attive precedentemente menzionate.

    Sostanze con azione antienzimatica batterica
    L'idea di utilizzare queste sostanze deriva dalla miglior conoscenza dei meccanismi alla base della produzione dell'odore. Questi composti bloccano l'attività degli enzimi utilizzati dai batteri per degradare le componenti del sudore causando la formazione dell'odore. Il capostipite di queste sostanze è il trietilcitrato. Da questo composto, per l'azione degli stessi enzimi che provocano la formazione di sostanze odorose, si libera acido citrico che abbassando il pH cutaneo inibisce a sua volta l'attività enzimatica batterica stessa. Solitamente le sostanze ad azione antienzimatica batterica vengono accoppiate a sostanze antiossidanti con lo scopo di bloccare l'ossigeno ambientale che, reagendo con i componenti del sudore, contribuisce alla formazione del cattivo odore. La dermocosmetologia più avanzata sfrutta sempre più queste sostanze che rispettano perfettamente l'ecologia cutanea.

    Sostanze odorose
    Hanno una azione coprente complementare all'azione delle altre sostanze attive citate. Il loro impiego deve essere ben ponderato così come i loro costituenti per evitare i noti rischi di sviluppare una dermatite da contatto allergica.

    Alcool etilico
    L'alcool etilico inibisce la decomposizione del sudore ed è dotato di potere batteriostatico. Si è reso tuttavia responsabile di dermatiti irritative nonchè allergiche.
    A questo punto, emersi i punti di fondo che descrivono seppur in breve la fisiologia della sudorazione e come è possibile affrontare la regolazione della produzione del cattivo odore frutto della digestione ad opera di enzimi delle componenti del sudore, quali sono i criteri perchè un deodorante sia affidabile ed efficace?
    L' affidabilità è un punto cardine. A nulla servirebbe un deodorante efficace senza la sicurezza che una volta applicato sulla cute non fossimo sicuri della sua innocuità. Alle lesioni cutanee più temute appartengono le dermatiti allergiche. Si tenga presente l'importanza di questo fattore alla luce del fatto che i deodoranti vengono applicati quotidianamente per diversi mesi e talora in modo continuativo per tutto l'anno. Meno importanti ma non meno fastidiose possono essere le dermatiti irritative da uso di deodoranti.
    Tra gli effetti più importanti indesiderati sono da ricordare le reazioni granulomatose e le reazioni sistemiche dovute ad eccessivo assorbimento dei composti presenti nella formula del deodorante. Queste ultime evenienze sono però poco frequenti. Ricordare che esistono reazioni avverse ha una duplice utilità perchè in tal modo si può sconsigliare l'uso incontrollato di questi prodotti e dall'altro il paziente può essere inviato al dermatologo all'insorgere di qualche lesione cutanea nelle sedi di applicazione ed anche a distanza perchè questi possa procedere ad alcuni accertamenti quali sono i test allergologici per identificare precocemente la presenza o no di una allergia.
    I deodoranti sono indicati per tutti i tipi di pelle?
    I deodoranti non sono una necessità ma un mezzo con il quale affrontare un particolare problema che da quanto detto non è quello di non sudare ( azione utile ed inevitabile) ma di non soffrire dei risvolti negativi della sudorazione come appunto lo sviluppo di cattivo odore. Non esistono pertanto controindicazioni a priori all'uso dei deodoranti sui vari tipi di pelle in quanto sudare è comune a tutti i tipi di pelle. Certamente un soggetto allergico ad una o più sostanze e quindi potenzialmente in grado di sviluppare ulteriori allergie dovrà mantenere un atteggiamento prudente nel mettere a contatto la propria pelle con sostanze chimiche. I deodoranti possono essere pertanto causa di allergie. Se un soggetto si è allergizzato non sarà sufficiente cambiare il deodorante per evitare l'allergia perchè i diversi deodoranti possono avere componenti in comune e quindi la sostanza allergizzante potrà essere ritrovata cambiando marca di deodorante.
    E l'efficacia?
    Certamente è essenziale e dipende dal tipo di formulazione del deodorante scelto. A questo proposito l'elenco dei meccanismi d'azione dei deodoranti può aiutare decisamente la scelta. La ricerca in questo settore si è volta decisamente verso formulazioni che si fondano sull'uso degli inibitori degli enzimi batterici che sono gli effettori di reazioni chimiche da cui il sudore esce trasformato e mal odorante. Optare per questo meccanismo significa rispettare l'ecosistema batterico cutaneo senza che un suo squilibrio possa favorire l'emergenza di batteri patogeni. Inoltre bloccando i meccanismi primi che stanno alla base della genesi del cattivo odore risultano più efficaci delle altre sostanze utilizzate nella formulazione dei deodoranti. Quindi alla domanda:" è vero che i deodoranti profumati sono meno efficaci? " la risposta è "sì rispetto ai deodoranti che utilizzano gli inibitori enzimatici batterici!". Le profumazioni nei deodoranti hanno assunto un ruolo di complemento per cui la presenza o l'assenza di profumazione non deve costituire motivo su cui fondare la scelta del deodorante. Particolare attenzione dovrà di contro prestare il produttore di deodoranti profumati per valutare i rischi che la profumazione scelta possa risultare allergizzante a fronte del favore psicologico generato nel consumatore che attraverso la profumazione avverte che l'azione deodorante è in atto. L'uso della sola profumazione alla luce delle migliorate conoscenze sulla fisiopatologia della sudorazione non ha molto senso.
    Quali sono dal punto di vista pratico i comportamenti da seguire prima dell'uso di un deodorante?
    Prima di usare un deodorante è consigliabile rimuovere con acqua tiepida i residui sudorali presenti senza effettuare una detersione profonda per evitare di irritare la cute prima dell'applicazione del deodorante. Il mantello cutaneo non sempre segnala la presenza di una irritazione con un arrossamento. Possono svilupparsi a livello subclinico stati irritativi che possono non essere evidenti ad occhio nudo. I saponi possono rendersi responsabili di tali irritazioni che sono da evitare prima dell'applicazione di un deodorante specie se si considera che durante la giornata l'operazione di applicazione può essere ripetuta più volte. Successivamente dopo aver asciugato accuratamente la cute si applicherà il deodorante.
    Quale formulazione è meglio applicare spray, crema, roll on...?
    Ogni formulazione presenta vantaggi e svantaggi. Gli aerosol con propellenti sono gradevoli da impiegare anche in virtù di un effetto "raffreddamento". Si distribuiscono bene, tuttavia sono irritanti e comportano inalazione del deodorante. Di contro gli aerosol senza propellenti sebbene meno irritanti si distribuiscono meno uniformemente. I deodoranti in stick sono molto pratici ma di scarsa efficacia legata soprattutto alla difficoltà ad ottenere una distribuzione uniforme. I cosiddetti roll on caratterizzati da una biglia che scorre sulla cute sono poco aggressivi ma si inquinano facilmente. Le creme e le emulsioni sono le formulazioni meno aggressive e meglio distribuibili sulla zona da deodorare. Oltre a ciò per le loro caratteristiche formulative possono avere caratteristiche accessorie essendo anche idratanti, emollienti, calmanti...
    Quanto dura l'azione di un deodorante?
    Rispondere a questa domanda è difficile a causa delle diverse caratteristiche del sudore da soggetto a soggetto, dalla quantità della sudorazione e a causa delle diverse formulazioni impiegate. Certamente è poco sostenibile che un deodorante possa coprire lunghi periodi con la sua azione del tipo una settimana. Più vicino alla realtà, sempre tenendo presente le differenze individuali, è sostenere che un deodorante possa coprire tutto l'arco di una giornata.
    Dopo aver esaminato quali consigli pratici dare onde favorire un corretto uso dei deodoranti, quali sono gli errori da evitare?
    Innanzi tutto l'abuso. L'uso del deodorante come di qualsiasi altro prodotto formulato per essere applicato sulla cute deve sempre e comunque essere considerato un "elemento estraneo" che si inserisce nel delicato equilibrio cutaneo. Anche il prodotto che meglio si inserisce in questo equilibrio può, se applicato senza criterio, causare al contrario squilibri cutanei. Un secondo punto che deve essere tenuto in considerazione dai consumatori di deodoranti è che l'applicazione non deve seguire procedure che possono essere potenzialmente o chiaramente irritative come la rasatura dei peli o l'esecuzione della ceretta. Ancora, l'applicazione del deodorante non dovrebbe essere fatta prima della esposizione solare in quanto eventuali foto sensibilizzazioni non sono sempre prevedibili. Un riguardo particolare deve essere rivolto a proposito dell'applicazione dei deodoranti nell'infazia. Negli infanti i meccanismi della sudorazione maturano lentamente durante lo sviluppo e pertanto sono ancora più delicati rispetto a quelli degli adulti. La prudenza in questo caso è più che d'obbligo e quindi l'uso dei deodoranti andrebbe sconsigliato. Nei bambini più grandicelli il deodorante può essere concesso tenendo però presente che l'assorbimento sistemico è maggiore rispetto a quanto avviene negli adulti. Nei bambini le mamme fanno spesso ricorso al borotalco come deodorante. Tale abitudine non è del tutto consigliabile per il fatto che spesso le quantità applicate risultano occlusive, frequentemente i talchi contengono profumi ed infine sono stati segnalati casi di sviluppo di granulomi da uso di borotalco a livello dell'area del pannolino.
    Cosa consigliare infine ai pazienti che, nonostante l'uso quotidiano del deodorante, non riescono ad essere "freschi e profumati" ?
    Una prima misura che sovente può risultare utile è quella di rasare i peli ascellari che possono fungere da serbatoio di batteri che con la loro azione enzimatica promuovono la formazione dei cattivi odori. Successivamente può risultare d'aiuto usare biancheria intima di cotone bianco e far uso di deodoranti che sfruttino meccanismi d'azione diversi. È meglio in questi casi consigliarsi con lo specialista anche perchè esistono condizioni patologiche che possono presentare nel loro corteo sintomatologico lo sviluppo di cattivi odori. In questi casi insistere nel convincimento di non aver trovato il deodorante efficace potrebbe ritardare la diagnosi e ripercuotersi sul paziente.

    fonte
    http://www.medfor.net/special/dermat/cosmet/fatti.htm



    Modificato da alfonso1953 - 23/9/2008, 11:23

    Alfonso 1953
    Fondatore e amministratore del Forum malattie reumatiche autoimmuni forum
     
    .
1 replies since 27/6/2004, 19:04   729 views
  Share  
.