fotosensibilità lupus

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  1. alfonso1953
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    fotosensibilità e lupus Il sole è mio nemico? Normalmente, una prolungata (dipendente dalla carnagione del soggetto) esposizione ai raggi del sole, provoca ustione. Ne consegue, a distanza di giorni, una "spelatura", a testimonianza della sostituzione delle innumerevoli cellule morte degli strati superficiali della pelle. I soggetti con LES hanno un genetico difetto della capacità di smaltire velocemente i prodotti derivati dalla morte cellulare. Per questo motivo il contenuto delle cellule morte (DNA, Riboproteine, ecc.) permangono a lungo nell'organismo. Inoltre, nel sangue dei malati con LES, circolano auto-anticorpi in grado di legare il DNA e le altre menzionate molecole. Il legame di questi anticorpi con le strutture derivate dalle cellule morte può provocare infiammazione della parete dei piccoli vasi (vasculite). Ecco perchè è così frequente osservare l'esordio o una riacutizzazione della malattia lupica, dopo prolungata esposizione al sole. ATTENZIONE! Lo stesso effetto dei raggi solari può essere provocato dalle lampade UUVV. Ai malati di LES è raccomandata la massima protezione dal sole. E' buona norma impiegare creme ad elevato (massimo reperibile) fattore protettivo. Ogni zona di pelle non coperta da idonei vestiti, va protetta, in ogni stagione. L'applicazione deve essere ripetuta frequentemente. Molte giovanissime donne con LES soffrono per questa prudente restrizione. E' indispensabile che il malato ben comprenda (e condivida) il motivo di tale prevenzione. Del resto, non sono impediti viaggi e vacanze. Malati di LES risiedono in ogni zona del globo, compresi i luoghi tropicali. Quindi....evitare esposizioni al sole nelle ore di massima perpendicolarità dei raggi, creme protettive e quindi....VIA in vacanza, in allegra compagnia![/size] TRATTO DA clicca qua

    SOLE ESTREMO
    Tante campagne di prevenzione raccomandano di non abusare dell’esposizione ai raggi solari. Seppure in maniera lenta, nuovi concetti stanno penetrando nella nostra opinione pubblica sulla necessità di un rapporto più prudente nei riguardi del sole, che da grande amico dell’uomo può diventare causa di problemi anche seri per la cute: dall’invecchiamento precoce al tumore della pelle.

    Nel tempo però, i dermatologi hanno identificato una serie di patologie, in cui i raggi solari sono sempre stati considerati non solo un fattore di rischio, ma un vero pericolo per i pazienti. Si tratta di condizioni estreme caratterizzate da una forte fotosensibilità, ovvero una eccessiva reazione in risposta ai raggi ultravioletti che costituiscono la parte più ampia dello spettro della luce solare. Le lunghezze d’onda maggiormente implicate sono quelle comprese fra i 320-400 nm (UVA) e i 290-320 nm (UVB). Le fotodermatiti possono avere una eziopatogenesi molto diversa fra loro, alcune sono di natura idiopatica, altre accompagnano disordini genetici ( Bloom’s syndrome, xeroderma pigmentosa) o metabolici (porfiria, pellagra) o si tratta di reazioni di fotoallergia da contatto ( salicilanilidi, esaclorofene, carbanilide, fenotiazinici, sulfamide) o da farmaci assunti per via sistemica ( sulfamidici, fenotiazina, clorobenzodiazepina, griseofulvina, amiodarone, ecc.) in cui intervengono tipiche risposte immunitarie, o di reazioni di fototossicità (ac. nalidixico, tetracicline, sulfamidici) in cui il danno cellulare è diretto per azione di una sostanza fotosensibile attivata dalla luce. Ci sono inoltre molte malattie dermatologiche che peggiorano all’esposizione al sole (Darier’s disease, Herpes simplex, Lupus eritematoso, rosacea, vitiligine ecc.)

    fotodermatosi idiopatiche
    Rinviamo la trattazione delle fotoallergie, delle fototossicità e delle altre condizioni a futuri numeri della rivista e occupiamoci in particolare delle condizioni primarie di fotosensibilità, quelle che possono costituire un problema diagnostico e un maggior fastidio per il paziente.
    Dermatite polimorfa alla luce
    La più frequente, secondo alcuni studi epidemiologici, colpisce circa il 10% della popolazione che vive nei climi temperati. E’ una forma idiopatica acuta e ricorrente, causata soprattutto dai raggi UVA (quindi
    anche dall’esposizione attraverso i vetri), caratterizzata da polimorfismo delle lesioni.
    Dermatite polimorfa alla luce


    La più frequente, secondo alcuni studi epidemiologici, colpisce circa il 10% della popolazione che vive nei climi temperati. E’ una forma idiopatica acuta e ricorrente, causata soprattutto dai raggi UVA (quindi anche dall’esposizione attraverso i vetri), caratterizzata da polimorfismo delle lesioni. L’età è fra i 20-30 anni, le donne ne sono colpite in maniera doppia rispetto agli uomini, e la sintomatologia (macchie eritematose, papule, placche, vescicole, papulo-vescicole) insorge normalmente a primavera-estate, ma può anche manifestarsi d’inverno sulla neve, da poche ore a 1-2 giorni dalla prima esposizione al sole. Una volta iniziata persiste fino a due settimane, anche se ci si sottrae alla luce solare. Di regola è recidivante, e nel corso dell’estate le lesioni si attenuano per un fenomeno non ancora ben chiarito, che gli anglosassoni chiamano hardening e che potrebbe essere dovuto a una maggiore fotoprotezione naturale.

    Non tutte le zone esposte vengono colpite alla stessa maniera, sedi elettive sono la scollatura, il viso, il collo e gli arti superiori. Una biopsia delle lesioni non è sempre certa e il quadro istologico può confondersi con quello della dermatite atopica. La diagnosi differenziale va fatta con il Lupus Eritematoso, che presenta esami sierologici e immunofluorescenza diretta positiva, o con forme di fotoallergia o fototossicità. Il fototest dimostra più comunemente una sensibilità agli UVA, meno agli UVB o a una combinazione di entrambi. Molto utili i filtri solari e talvolta la PUVA terapia, mentre nei casi estesi il ricorso ai corticosteroidi può essere risolutivo.

    Orticaria solare

    E’ una condizione rara, caratterizzata daun’eruzione ponfoide, frutto di una reazione allergica causata da due differenti tipi di ipersensibilità: di tipo I , verso un allergene presente solo nei pazienti affetti da questa patologia, e di tipo II, verso una proteina prodotta nella cute di tutti a seguito dell’esposizione alla luce ultravioletta. Compare in tutte le età, più spesso nel sesso femminile, entro pochi minuti dall’esposizione ai raggi UVA, UVB e luce visibile (400-760 nm) o a una loro combinazione. Si conoscono sei tipi diversi di orticaria solare in base alla lunghezza d’onda che le scatena e alla possibilità di trasferire passivamente questa patologia attraverso il siero del paziente.

    Aree come la faccia e il dorso delle mani, che pure sono maggiormente esposte al sole, possono essere risparmiate dai pomfi eritematosi , dal prurito e dal bruciore che per anni si ripresentano ogni qualvolta ci si espone. I sintomi , al riparo della luce, regrediscono entro un paio di ore, ma l’eritema può persistere più a lungo. Talvolta si accompagnano cefalea, nausea, vertigini e malessere e, nei casi più gravi, si può arrivare fino allo shock anafilattico. Nei bambini la diagnosi differenziale va fatta con la protoporfiria eritropoietica. Utili gli schermi solari; la idrossiclorochina può prevenire l’eruzione mentre la PUVA terapia può determinare una desensibilizzazione alla luce.

    Prurito attinico

    E’ una forma ereditaria, sporadica, caratterizzata da una eruzione pruriginosa che insorge prima dei 10 anni, maggiormente nelle bambine. Il decorso negli adulti è meno severo ma tende a cronicizzarsi. Le papule e le escoriazioni, ricoperte da croste, si manifestano primariamente in zone esposte al sole sebbene la malattia possa estendersi a aree normalmente coperte. Si accentua durante l’estate ma può persistere per tutto l’anno. Dopo la fase acuta possono permanere cicatrici lineari. Al fototest si evidenzia principalmente una sensibilità agli UVA, più raramente agli UVB. Questa condizione è tipica negli indiani del nord-america e tende a risolversi dopo l’adolescenza.

    Hydroa vacciniforme di Bazzin

    La fotosensibilità inizia prima dei 10 anni, più nei maschi che nelle femmine. Molto rara, ereditaria, le lesioni hanno un aspetto vescicolare ombelicato con fondo bluastro, a contenuto prima chiaro e poi torbido, e compaiono nelle zone fotoesposte, specialmente al volto, naso, guance, orecchie e dorso delle mani. Sono elementi isolati che confluiscono in raggruppamenti di bolle, tendono a essiccarsi e dare croste che cadendo lasciano cicatrici atrofiche caratteristiche. L’andamento è cronico recidivante con crisi primaverili ed estive. L’evoluzione è benigna con regressione spontanea verso i vent’anni. Al fototest non si dimostra una sensibilità, tuttavia Sunohara e al. hanno dimostrato che le lesioni possono essere indotte sperimentalmente tramite l’amministrazione continua e ripetitiva di UVA a basso dosaggio.
    Dermatite attinica cronica

    La causa è sconosciuta, colpisce prevalentemente uomini maturi e anziani, e talvolta nella loro storia personale ci sono casi di eczema, dermatite polimorfa alla luce, fotoallergia da farmaci, dermatiti provocate da pollini e fragranze come il muschio o il sandalo. All’inizio sono imputati gli UVA, ma con il tempo, la fotosensibilità si amplia e coinvolge anche gli UVB. Nella maggior parte delle volte, però, la malattia inizia de novo, e la pur minima esposizione agli UVB provoca una dermatite a decorso subacuto o cronico, con lesioni a placche lichenificate, che istologicamente mostrano un denso infiltrato leucocitario. Questa forma è conosciuta anche con il nome di pseudolinfoma reticuloide attinico, perchè può simulare un linfoma cutaneo a cellule T .

    In rari casi si può però assistere a una trasformazione in un vero linfoma. La malattia è caratterizzata da manifestazioni estive che però non scompaiono in inverno, localizzate nelle zone esposte al sole, sebbene le lesioni possano estendersi a aree coperte, o più raramente, evolvere in un eritroderma generalizzato. La diagnosi si accompagna a una grave fotosensibilità nei riguardi degli UVB, e in molti casi anche agli UVA o alla luce visibile. Nelle prime fasi, il riparo dalla luce solare, gli schermi totali e i corticosteroidi topici possono permettere di fronteggiare la situazione. Successivamente, in caso di aggravamento, bisogna far ricorso anche ai corticosteroidi sistemici

    CONNETTIVITE E SOLE





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    fotosensibilità e connettiviti

    MA.R.I.C.A Malattie Reumatiche Infiammatorie Croniche e Autoimmuni

    Edited by alfonso1953 - 31/3/2011, 14:50
     
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  2. alfonso1953
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    sole E CONNETTIVITE
    Effetti dei raggi solari Quando è utile…

    Il sole, si sa, fa bene all'umore, ma non solo! Sono molti, infatti, i soggetti che possono beneficiare di una corretta esposizione al sole, tanto che ne è nata una vera e propria cura terapeutica: l'elioterapia, cioè la scienza che usa i raggi del sole per migliorare i sintomi di particolari disturbi. Nota già in passato ai romani, oggi se ne sono approfonditi i pro e i contro, sino a determinare una serie di malattie che possono beneficiare dei due principali raggi solari: gli infrarossi (quelli che riscaldano il corpo) e gli ultravioletti (quelli che penetrano in profondità nei tessuti sin dentro le cellule, responsabili della stimolazione dei processi metabolici).

    Ad ogni modo, è bene ricordare che in alcune ore della giornata i danni del sole superano di gran lunga i suoi benefici e cioè, in media, dalle 12.00 alle 16:30. Più semplicemente, per capire rapidamente se ci si può esporre al sole basta avvalersi della regola dei dermatologi americani: la shadow rule, ovvero la "regola dell'ombra", e cioè: quando l'ombra è più corta della vostra altezza, è meglio ripararsi sotto l'ombrellone, perché vuol dire che il sole sta raggiungendo lo zenit e le radiazioni sono corte e pericolose.

    Artrosi, reumatismi, osteoporosi e rachitismo -
    Il sole fa bene alle ossa, questo ormai è stato scientificamente provato. I raggi del sole, infatti, aiutano a fissare la vitamina D, indispensabile per l'assorbimento del calcio nelle ossa e, quindi, per rafforzare lo scheletro. In pratica, se manca la vitamina D il calcio ingerito non viene assimilato dall'organismo. Al contrario, se non si mangia abbastanza calcio, l'organismo esaurisce le sue riserve di vitamina D per cercare di ottimizzare il suo fissaggio nelle ossa. In entrambi i casi, comunque, il corpo rischia di dover attingere dallo scheletro ciò di cui ha bisogno per mantenere alla pari il suo livello di calcio nel sangue. I rischi possono riguardare: osteoporosi, artrosi, rachitismo, fratture e cedimento delle vertebre. Chi soffre di malattie alle ossa e alle articolazioni, quindi, può considerare il sole come un alleato per ridurre i sintomi della malattia. Esistono, però, alcuni pazienti artrosici che, al contrario, dovrebbero evitare il sole e più precisamente quando il paziente presenta un versamento articolare (formazione di liquido nella cavità articolare), che potrebbe peggiorare con l'esposizione ai raggi solari.

    Fibrosi Cistica -
    Gli effetti benefici del sole sui livelli di vitamina D si mostrano chiaramente anche nei bambini affetti da fibrosi cistica (o mucoviscidosi, malattia dovuta alla produzione di muco denso e vischioso da parte di molte ghiandole). Molto spesso, i pazienti con questo disturbo presentano una riduzione della densità minerale ossea con conseguenti problemi articolari e motori. Un gruppo di ricercatori del St. James University Hospital (Inghilterra) ha, così, misurato durante l'anno i livelli di vitamina D di 141 bambini inglesi affetti da fibrosi cistica. Ne è emersa una carenza della vitamina, soprattutto durante i mesi invernali. Alle "sintetiche" integrazioni di prodotti ricchi di vitamina D, quindi, per i bambini affetti da fibrosi cistica può essere d'aiuto anche un più "naturale" aumento dell'esposizione alla luce solare.

    Acne giovanile -
    il sole, si sa, è nemico di brufoli e punti neri, ma può facilmente tramutarsi in un forte alleato se il tempo di esposizione risulta eccessivo. In pratica, un'esposizione ai raggi solari progressiva e avveduta può migliorare la situazione, evidenziando un leggero "asciugamento" dei foruncoli e "mascherando" la pelle con un piacevole colorito ambrato. Al contrario, prendere il sole in modo eccessivo, senza le dovute precauzioni e nelle ore più pericolose, può seccare la pelle, stimolando le ghiandole sebacee a produrre più sebo e, quindi, generando nuovi brufoli e punti neri. E' importante, inoltre, ricordare che eventuali cure a base di antibiotici (come le tetracicline), vitamina A o benzoil perossido devono essere sospese durante l'esposizione al sole.

    Anemia -
    l'anemia è un'affezione caratterizzata da diminuzione dei globuli rossi o dalla diminuzione della quantità di emoglobina in essi contenuta. In questi casi l'esposizione al sole può essere d'aiuto, non certo come cura della malattia, ma come contrasto di alcuni tipici sintomi dell'affezione, come: stanchezza cronica, svogliatezza e difficoltà di concentrazione dovuti all'insufficienza di ossigeno trasportato alle cellule. Tutto ciò contrasta la formazione di energia e, di conseguenza, ad un progressivo "crollo" dell'organismo, tanto che molto spesso il paziente afferma di sentire freddo proprio a causa di un'insufficiente produzione di calore corporeo. Il cuore, infatti, per compensare la ridotta efficienza di trasporto dell'ossigeno alle cellule, tende a battere più forte per pompare il sangue più rapidamente attraverso il corpo e questo consuma ulteriore energia, giustificando il senso di freddo del paziente. Ecco, quindi, il ruolo benefico del sole, che può letteralmente riscaldare il corpo dell'anemico, nonché stimolarne l'attività fisica e mentale. Anche in questo caso, però, vige la legge del "non esagerare" a causa della pressione arteriosa del soggetto anemico, in genere troppo bassa.

    Depressione -
    la depressione sembra migliorare sensibilmente durante le giornate di sole, con clima caldo secco. A confermarlo sono molti studi, tra cui una ricerca condotta presso l'Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele, Dipartimento di Scienze Neuropsichiche e l'Università "Vita-Salute San Raffaele" di Milano. I ricercatori hanno analizzato i tempi di recupero mentale nell'arco di 3 anni di 602 pazienti ricoverati per depressione. La struttura del reparto di degenza aveva stanze con finestre esposte verso est (che ricevevano, quindi,
    la luce del mattino) e altre con finestre esposte verso ovest (che ricevevano solo la luce della sera). Indipendentemente dai trattamenti antidepressivi farmacologici attuati dai dottori, è emerso che i pazienti "alloggiati" nelle stanze verso est avevano una degenza media inferiore di 4 giorni rispetto ai pazienti nelle stanze a ovest. Questa e altre ricerche, quindi, sembrano confermare che il clima e, in particolare, l'esposizione o meno ai raggi del sole, possano influenzare in modo considerevole l'umore delle persone. Non a caso, la medicina ha ormai assodato l'esistenza di una vera e propria depressione stagionale, detta anche SAD (Seasonal Affective Disorder), che si manifesta nei periodi dell'anno con minor luce solare (e quindi, compare in inverno e scompare in primavera-estate).

    Oggi colpisce circa il 2% della popolazione adulta dell'Europa centrale e nelle donne sembra avere un'incidenza 4 volte superiore rispetto agli uomini. In alcuni casi, può essere necessario un intervento terapeutico, spesso basato sulla fototerapia: consiste nell'esposizione del paziente per 30 minuti al giorno ad una lampada molto luminosa, appositamente sviluppata per questa malattia (Canadian Consensus Guidelines fot the Treatment of Seasonal Affective Disorder - Canada: Clinical & Academic Publishing,1999). La fototerapia, secondo recenti dati statistici, sembra migliorare i sintomi della SAD nel 65% dei casi.


    … e quando è dannoso

    Altre volte il sole e il caldo dell'estate possono favorire l'insorgere di alcuni disturbi o intensificare i sintomi di malattie già presenti. In particolare, dovrebbe stare attento ai raggi solari e all'eccessiva temperatura esterna chi soffre di:

    Herpes simplex labialis -
    il virus responsabile dell'herpes labialis è considerato un parassita " intelligente " per la sua capacità di restare "silente" per parecchio tempo, ma sempre pronto a scatenarsi, cogliendo stati di debolezza psicofisica del suo "padrone" e dando così luogo alle tipiche lesioni. Ed è proprio d'estate che si assiste al picco nelle recidive di herpes simplex e ciò sembra dipendere sia dalla tensione emotiva accumulata durante i mesi più freddi, sia dal fatto che si riprende a fare più sport e, soprattutto, per la maggiore esposizione ai raggi solari. In pratica, il sole è in grado di stimolare e "svegliare" il virus, che così è in grado di colonizzare nuovamente la sede dove ha avuto luogo l'infezione primaria. Chi è affetto da questo virus, quindi, in vista di una lunga esposizione al sole dovrebbe sempre prevenire eventuali recidive applicando sulle labbra e nelle zone generalmente colpite delle creme solari ad alta protezione.

    Insonnia -
    quando è buio si dorme e quando il sole ormai è sorto ci si alza: è questa, in genere, la regola dettata naturalmente dal nostro organismo. Più precisamente, ciò dipende dalla melatonina (ormone che induce il sonno) e dai suoi meccanismi di produzione: quando il sole tramonta, l'aumento dell'oscurità stimola l'epifisi (ghiandola all'interno del cervello) a produrre la melatonina; quando, invece, il sole sorge l'aumento della luminosità informa l'epifisi di diminuire la sua attività così da facilitare il risveglio. Di giorno, infatti, i livelli di melatonina nel sangue sono 10 volte inferiori rispetto alla notte, con un picco massimo che, in media, arriva verso le 2-3 di notte (quando, appunto, si ha la fase REM che permette alle cellule di autoripararsi e di autorigenerarsi). Durante la stagione estiva le ore di luce aumentano e, soprattutto nei soggetti che già soffrono d'insonnia, il prolungamento delle giornate e l'aumento della temperatura possono peggiorare i sintomi del disturbo.

    Pressione sanguigna -
    La pressione bassa può essere una conseguenza del caldo eccessivo. In pratica, l'aumento di temperatura provoca una vasodilatazione, cioè un aumento del calibro (dimensione) dei vasi sanguigni cutanei (capillari). Più largo è il vaso, più facilmente il sangue scorrerà al suo interno e minore sarà, quindi, la pressione. Pertanto, sia chi soffre di pressione bassa, sia chi soffre di pressione alta può avere seri problemi durante la stagione calda. In particolare, entrambi rischiano il collasso: i primi per un ulteriore calo della pressione e i secondi per un brusco abbassamento della pressione. Ma per quale motivo i vasi sanguigni si dilatano con il caldo?

    Questo accade per mantenere costante la temperatura interna del corpo (in media di 37 gradi centigradi), evitando così un aumento eccessivo che potrebbe compromettere il buon funzionamento delle cellule. In questo modo le vene e i capillari, dilatandosi, aiutano l'afflusso di sangue, cedendo il calore in eccesso e mantenendo così in equilibrio la temperatura corporea. Il caldo, inoltre, soprattutto in particolari zone d'Italia (come Milano e Pavia), è spesso accompagnato da un alto tasso di umidità che non permette alla pelle di far evaporare correttamente i liquidi sprigionati con il sudore, compromettendo così il meccanismo di termoregolazione.

    Scompenso cardiaco -
    i soggetti che soffrono di scompenso cardiaco durante i mesi più caldi possono avere delle complicazioni, dovute ad esempio all'eccessiva assunzione di liquidi. In particolare, secondo le linee guida dell'American Heart Associaton e dell'American College of Cardiology l'assunzione di liquidi per i pazienti con scompenso cardiaco non dovrebbe mai superare la soglia di 1-1,5 litri al giorno. Questo a causa degli effetti secondari della malattia a carico dei reni, che generalmente ricevono una quantità ridotta di flusso ematico, con successiva ridotta capacità del rene stesso di filtrare il sangue. Di conseguenza si ha un aumento del volume totale del sangue e una ritenzione di sodio e liquidi nell'organismo. Il caldo, quindi, stimolando a bere di più, può rappresentare un motivo di eccessivo ristagno di liquidi, con conseguente aumento della pressione sul cuore e del battito cardiaco. L'elevata temperatura, inoltre, nei soggetti con scompenso cardiaco può provocare un collasso quando i meccanismi di compenso sono gravemente compromessi.

    Bronchite e asma -
    i soggetti con malattie respiratorie non smettono certo di soffrire con il caldo. Anzi, in estate le aggressioni alle vie respiratorie sono diffuse, sia all'aperto, sia al chiuso. Durante l'estate, infatti, aumenta notevolmente l'esposizione agli inquinanti ambientali (ossidi di azoto, ozono, ossidi di zolfo, idrocarburi, polveri
    di metallo, …) a causa dell'effetto serra.

    Problemi venosi -
    chi soffre di varicosi, flebiti e gonfiore alle gambe dovrebbe assolutamente evitare di esporsi per lungo tempo ai raggi ultravioletti. L'esposizione diretta ai raggi solari, infatti, provoca vasodilatazione, che aggrava l'insufficienza venosa e potrebbe favorire la comparsa di teleangectasie (capillari rotti). Inoltre, i raggi solari provocano un impoverimento del tessuto sottocutaneo che viene sostituito, soprattutto nelle vicinanze delle vene superficiali, da tessuto fibroso, molto meno elastico. Questa rigidità tissutale può quindi provocare una maggiore sporgenza della vena verso la superficie e un minor effetto ammortizzante nei confronti di traumi accidentali. Niente sole diretto sulle gambe, quindi! Ci si può abbronzare lo stesso, e in maniera più omogenea, facendo lunghe passeggiate nelle ore meno calde. E' inutile, invece, confidare esclusivamente sulle creme solari perchè proteggono la pelle dalle scottature, ma certo non le impediscono di assorbire il calore dei raggi solari.

    Sclerosi multipla -
    Molti pazienti con SM presentano un peggioramento dei sintomi quando aumenta la temperatura corporea o quando fa caldo. Ciò avviene perchè se la temperatura di un tratto nervoso demielinizzato (nervo che si presenta come un "filo scoperto") aumenta, diminuisce ulteriormente la sua capacità di condurre impulsi elettrici. I pazienti che hanno la febbre, che prendono il sole o fanno docce o bagni molto caldi, possono manifestare un peggioramento temporaneo di alcuni dei loro sintomi, come, ad esempio, un annebbiamento visivo (segno di Uhthoff). E' importante ricordare che il calore generalmente produce un peggioramento dei sintomi temporaneo, non demielinizzazione o lesioni; questi sintomi generalmente regrediscono eliminando la fonte di calore. Al contrario, alcuni pazienti con SM notano che i loro sintomi, per esempio gli spasmi, peggiorano quando il tempo è molto freddo. Ad ogni modo, si raccomanda a tutti i pazienti sensibili alla temperatura di evitare situazioni sia troppo calde, sia troppo fredde.

    Stanchezza cronica -
    interessa, in media, 100-130 mila italiani ed è una vera e propria sindrome. La CFS (Chronic Fatigue Syndrome) è caratterizzata da stanchezza permanente da almeno 6 mesi, che non si allevia con il riposo, da disturbi della memoria e della concentrazione, da dolori ai muscoli e alle articolazioni senza una loro infiammazione o rigonfiamento, da cefalea e da forte debolezza per almeno 24 ore dopo aver praticato dello sport.

    La causa esatta della sindrome è ancora sconosciuta. Si ritiene che alla base vi possa essere una risposta anomala del sistema immunitario ad una infezione o ad una intossicazione chimica o alimentare. Ad ogni modo, sia che si tratti di semplice senso di stanchezza, sia che si tratti di una vera e propria sindrome, fatto sta che il caldo eccessivo può aumentarne i sintomi. Ciò è dovuto, principalmente, all'eccessivo calo di pressione per la vasodilatazione indotta dal caldo. Pertanto, nel caso in cui, oltre alla "normale" stanchezza, si avvertano giramenti di testa ed eccessiva debolezza, meglio fermarsi, bere, cercare un posto fresco e ventilato dove riposare e, in caso di necessità, utilizzare delle borse di ghiaccio o un semplice panno imbevuto di acqua fredda da mettere sulla testa, sul collo e sui polsi.

    Melanoma -
    L'esposizione al sole è considerata la principale causa del melanoma cutaneo. Ne sono prova la distribuzione del melanoma, gli andamenti nel tempo, nonché la recente dimostrazione di lesioni del DNA specificamente indotte da radiazioni ultraviolette (UV). Circa la relazione tra esposizione al sole e melanoma, in particolare, è stata recentemente condotta dal CNR un'analisi globale dei risultati ottenuti in 29 ricerche, per un totale di quasi 7.000 casi di melanoma. Globalmente è stata evidenziata un'associazione positiva con l'esposizione al sole intermittente (con un aumento del 70% nei soggetti che prendono il sole per "svago") e un'associazione negativa con l'esposizione al sole di tipo occupazionale (per lavoro). La maggioranza dei dati finora raccolti sull'argomento indica, infatti, che il melanoma è specificatamente correlato con un'esposizione al sole intermittente, di cui le ustioni solari rappresentano plausibilmente un buon indicatore (dovute molto spesso proprio al prendere il sole esclusivamente in alcuni mesi dell'anno). Il melanoma si manifesta per lo più in persone con la pelle chiara, soggetta a scottature e ricca di lentiggini. Segni premonitori, che suggeriscono di rivolgersi ad un medico specialista, sono: il cambiamento delle dimensioni, del colore, della consistenza o forma di un neo; la comparsa di un nuovo neo (dopo i 25-30 anni d'età); la perdita di sangue spontanea da un neo.

    Cataratta -
    nel marzo dell'anno scorso un gruppo di ricercatori dell'Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (Francia) sembra aver dimostrato una correlazione diretta tra grado di esposizione al sole e rischio di cataratta. Lo studio ha coinvolto 2.584 residenti del Sud della Francia e dalle analisi è emerso che la maggiore esposizione ai raggi solari e la loro maggior potenza (che varia in base alla latitudine) aumentano di 2,5 volte il rischio di cataratta corticale (opacità puntata che colpisce soprattutto la zona corticale e che raramente compromette la vista) e di 4 volte il rischio di cataratta mista (capsulare e lenticolare, rispettivamente riguardanti l'opacizzazione della capsula e della lente del cristallino). Secondo gli esperti, quindi, è importante proteggere gli occhi durante l'esposizione al sole ed evitare le ore centrali della giornata al fine di allontanare il rischio di cataratta e di danni agli occhi in generale.

    Annapaola Medina

    tratto da[/size]

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    fotosensibilità e connettiviti


    Edited by patroclotest - 26/8/2010, 11:54
     
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    sole E CONNETTIVITE
    SOLE SALUTE IL LEGAME TRA RAGGI ULTRAVIOLETTI E SISTEMA IMMUNITARIO
    La Stampa 9 lug. '03
    Gli amanti dell'abbronzatura probabilmente saranno già immersi nella luce dorata di una spiaggia. E’ bene però munirsi di creme e filtri per proteggersi dagli effetti dannosi dei raggi ultravioletti (in sigla, UV).

    La luce solare ne contiene di tre tipi: gli UV-A, gli UV-B e gli UV-C. I primi hanno una lunghezza d'onda che va dai 320 ai 400 nanometri (miliardesimi di millimetro) mentre quella degli UV-B varia dai 290 ai 320. Gli UV-C sono fortunatamente bloccati dall'atmosfera. Sia gli UV-A sia gli UV-B danneggiano la pelle, ma quelli più pericolosi sono gli UV-B. Un aspetto del binomio sole-salute in parte ancora misterioso riguarda l'influenza dei raggi ultravioletti sul sistema immunitario. L'esposizione alla luce solare può infatti promuovere o esacerbare alcune malattie autoimmuni; la cosa sorprendente è però che in altre, la luce del sole sembra avere un effetto benefico. Le malattie autoimmuni sono malattie derivanti da errori del sistema immunitario che attacca cellule o organi del proprio corpo come se fossero estranei. Per esempio, l'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti produce danni al DNA delle cellule, cioè al loro patrimonio genetico. Il sistema immunitario può interpretare il DNA danneggiato come una sostanza estranea e attaccarlo.

    In questo caso ciò che ne risulta è una malattia grave: il Lupus eritematoso sistemico, una malattia cronica che può colpire vari organi del corpo, ma specialmente la pelle, il sangue, le articolazioni e i reni. L'incidenza del Lupus aumenta andando da Nord verso Sud e questa distribuzione geografica è stata messa in relazione con la presenza ambientale di raggi UV, ovviamente più frequente e importante a Sud. Se consideriamo che la luce solare è anche causa principale dei tumori della pelle, il quadro che ne risulta è alquanto sconfortante. Quali sono, allora, gli effetti benefici del sole?

    Prima di tutto senza raggi ultravioletti non potremmo produrre la vitamina D, essenziale per le ossa, e poi, almeno un'altra grave malattia autoimmune sembra essere tenuta a bada proprio dal sole. Si tratta della sclerosi multipla o a placche, una patologia che, nei casi più gravi, porta progressivamente alla paralisi e alla morte. La causa di questa terribile malattia è la distruzione ad opera del sistema immune della guaina mielinica dei nervi, una specie di manicotto che circonda il nervo e che è necessario per la conduzione degli stimoli nervosi. La distribuzione geografica della sclerosi multipla è opposta a quella del lupus e la sua incidenza è minore nelle persone che pur vivendo a nord, sono però cresciute in un paese meridionale. Alcuni ricercatori pensano che l'effetto protettivo dei raggi UV dipenda dal loro effetto diretto su particolari cellule della pelle, le cellule di Langerhans. Queste cellule sono molto importanti in quanto in grado di allertare il sistema immunitario sulla presenza di microbi infettivi.

    L'esposizione alla luce solare causerebbe una diminuzione di queste cellule, producendo una sorta d'immunodeficienza che avrebbe poi un effetto protettivo contro l'insorgere della sclerosi multipla. Non tutti gli studiosi sono però d'accordo con questa interpretazione. Alcuni pensano che l'effetto protettivo dei raggi ultravioletti non sia diretto ma dipenda dalla vitamina D, che poi andrebbe ad influenzare il sistema immunitario. La pigmentazione della pelle, scientificamente si parla del «fototipo cutaneo», gioca un ruolo importante in tutti gli effetti dei raggi ultravioletti. Per esempio, la sclerosi multipla è rara tra gli immigrati di colore, ma diventa poi più comune nei loro figli. Sembra che la causa possa ascriversi ad un deficit di vitamina D durante l'infanzia.

    L'evoluzione ha infatti selezionato la pelle chiara negli ambienti nordici per permettere una maggiore produzione di vitamina D. I figli degli immigrati di colore crescendo a latitudini temperate producono sicuramente meno vitamina D dei loro padri che alla stessa età vivevano in paesi tropicali. D'altra parte, la vitamina D può prevenire l'aggravarsi dei sintomi nella sclerosi multipla ma è di difficile uso perché alle dosi farmacologiche può essere molto tossica.

    Sole o non-sole, questo è dunque il dilemma. Spaventati dalla prospettiva del cancro della pelle, molti potrebbero essere tentati di evitare completamente l'esposizione alla luce solare o di usare filtri solari assoluti, aumentando così il rischio autoimmunitario
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    http://pacs.unica.it/rassegna/rassegna071303.txt

    tratto dal sito
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    fotosensibilità e connettiviti

    Edited by patroclotest - 26/8/2010, 11:53
     
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  4. alfonso1953
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    sole E CONNETTIVITE
    fotosensibilità e connettiviti
    Cute e sole

    Introduzione

    Il sole è vita. Senza il sole la terra sarebbe un pianeta freddo ed inospitale, e solo la particolarissima posizione della terra rispetto al sole ne ha consentito lo sviluppo.

    Per tutti noi il sole è anche piacere. Se c'è il sole il nostro umore è migliore, e quando c'è il sole è bello uscire, passeggiare, giocare all'aria aperta. Inoltre il sole abbronza, e essere abbronzati è spesso considerato sinonimo di buona salute e di benessere.

    Oggi si sa che un eccesso di sole può essere dannoso per la nostra salute. Troppo sole fa invecchiare la pelle, rendendola macchiata, rugosa e meno elastica, provoca cioè quello che i dermatologi chiamano fotoinvecchiamento (l'invecchiamento della pelle causato dalla esposizione alla luce del sole). Il fotoinvecchiamento, poi, predispone allo sviluppo del cancro della cute.

    Se vuoi saperne di più sui rischi da eccessiva esposizione al sole, e su ciò che si può fare per evitare problemi futuri, leggi le pagine che abbiamo preparato per te.

    I raggi ultravioletti
    Il fototipo
    Le lampade abbronzanti
    Le creme solari
    Le creme solari sono prodotti utilizzati per aumentare la resistenza della pelle ai raggi del sole. Ciò che contraddistingue una crema solare è il fattore di protezione, un numero compreso tre 2 e 30 (o più): maggiore è il fattore di protezione, più forte sarà la protezione che la crema fornirà.

    Usando una crema con fattore di protezione 10, un soggetto di cute chiara che, normalmente, svilupperebbe un eritema solare dopo 20 minuti di esposizione al sole di mezzogiorno, potrà, in teoria, resistere allo stesso sole per un tempo 10 volte più lungo, cioè 200 minuti, prima di scottarsi.

    Le creme solari contengono sostanze che impediscono ai raggi UV di penetrare all'interno della pelle. Queste sostanze, a seconda di come agiscono, vengono suddivise in filtranti ed in schermanti. Le prime agiscono assorbendo ed intrappolando l'energia dei raggi ultravioletti; le seconde agiscono come veri e propri specchi: impediscono l'ingresso dei raggi UV riflettendoli. Le creme a fattore di protezione medio-basso contengono in genere solo filtranti, mentre i prodotti a protezione maggiore e i cosiddetti "schermi totali" (cioè creme in grado di proteggere non solo contro i raggi ultravioletti, ma anche contro la luce visibile e gli infrarossi) contengono sia filtranti che schermanti. La capacità di proteggere dal sole è infatti maggiore per gli schermanti, quali l'ossido di zinco o il biossido di titanio. Poiché queste sostanze sono delle polveri, il prodotto che le contiene tende ad essere più "spesso", cioè più "coprente", in pratica cosmeticamente meno accettabile. Gli schermi solari sono tuttavia insostituibili quando si voglia ottenere la protezione solare più alta possibile.

    Nello scegliere una crema solare è necessario rivolgersi sempre a creme con fattore di protezione superiore a 15. Affinché la protezione si mantenga, infatti, è necessario applicare il prodotto almeno ogni ora - ora e mezza, cosa che molto raramente viene fatta. In genere, infatti, la crema solare viene applicata solo all'inizio dell'esposizione al sole: partendo da un fattore di protezione più alto si garantirà una protezione media per un tempo più lungo.

    Bisogna considerare che la sudorazione, le docce o il bagno in acqua tendono ad asportare parte o tutto il prodotto applicato. Perciò è meglio scegliere un prodotto resistente all'acqua, che garantirà la protezione anche durante il bagno e verrà rimosso più difficilemente dall'acqua. Questo è particolarmente importante per i bambini, che al mare passano la maggior parte del tempo giocando con l'acqua.

    Chi non tollera l'uso di una crema perché non gradisce l'untuosità della pelle, deve sapere che in commercio esistono prodotti in gel o lozione, quindi senza grassi, che offrono una buona protezione solare senza ungere la pelle. Il principale inconveniente di questi prodotti è di non essere in genere resistenti all'acqua. Perciò le lozioni o i gel andranno sempre riapplicati dopo il bagno o la doccia.

    E adesso sfatiamo alcuni luoghi comuni:

    non esistono creme "abbronzanti".

    La capacià ad abbronzare non dipende da una crema ma dalla quantità di melanina che ciascuno di noi, per come è fatto, è in grado di produrre! Le creme hanno solo significato protettivo o, al limite, idratante.
    non esistono prodotti che mantengano l'abbronzatura più a lungo. La scomparsa dell'abbronzatura, infatti, dipende solo dalla progressiva rimozione della melanina, ed è un processo naturale e non arrestabile (se non con nuove esposizioni al sole, al fine di ristimolare la produzione della melanina) che si realizza in circa 20-30 giorni.

    non è vero che il bagnarsi con acqua di mare accentui la capacità ad abbronzarsi. L'acqua di mare, semplicemente rinfrescandoci, ci consente esposizioni più prolungate senza soffrire troppo.
    non è vero che utilizzare specchi facciali riduca il tempo di abbronzatura. Questi specchi riflettono soprattutto i raggi infrarossi, ed il risultato sarà solo un notevole arrossamento della pelle per il suo surriscalamento.
    Come proteggerci dal sole
    Per evitare danni è necessario sapere alcune cose

    Innanzi tutto bisogna ricordare che la quantità di raggi ultravioletti che raggiunge la superficie della terra non è costante, ma varia in rapporto ad alcuni fattori:

    Latitudine: i raggi UV aumentano procedendo dai poli verso l'equatore
    Stagione: i raggi UV aumentano in primavera ed estate
    Ora del giorno: c'è maggiore irraggiamento tra le 11 e le 16
    Copertura del cielo: con cielo sereno i raggi UV aumentano
    Inquinamento: polvere e fumo nell'atmosfera riducono la quantità di raggi UV che raggiungono la terra
    Quota: in montagna per la rarefazione dell'aria i raggi UV aumentano
    Riflessanza: maggiore sulla neve od al mare, che riflettono parte dei raggi UV
    Per ridurre i danni da esposizione al sole, è necessario:

    Vestire indumenti che ci proteggano quali cappelli, pantaloni lunghi e magliette
    Portare occhiali da sole che filtrino i raggi UV
    In spiaggia, stare anche sotto gli ombrelloni! La protezione è comunque modesta, inferiore al 20% del totale
    Evitare il sole quando questo è più forte (tra le 11 e le 16)
    Usare sempre creme di protezione solare, a fattore di protezione superiore a 15

    a cura del Dott. Giovanni Ghigliotti



    tratto da
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    Edited by alfonso1953 - 3/8/2009, 14:01
     
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  5. alexvit
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    fotosensibilità e connettiviti

    il sole E LE CONNETTIVITI
    Mah...sapete, 'sta storia del sole preso con moderazione non mi convince del tutto.
    Per me é ormai é una equazione sole=riacutizzazione dei dolori, per questo lo evito se posso.

    Ho provato a spalmarmi di creme a protezione 60 e a stare sotto l'ombrellone, dopo un week-end cosi' qualche dolore in piu' é comunque garantito!
    Non so, forse dipende da persona a persona...io nel dubbio sto molto attenta.

    Ora come ora se mi offrissero una spensierata vacanza gratis alle Maldive con un uomo affascinante direi di no...e anche se mi pagassero un milione di euro la risposta é sempre no!

    Io credo che sia stato l'eccesso di sole a slatentizzare la connettivite che probabilmente avevo già da anni senza accorgermene...
    L'anno scorso ero stata in Venezuela, tutto il giorno al sole, e che sole! Poi due mesi di week-end al mare in Liguria, poi da Settembre in poi via con una media di 2-3 volte alla settimana al solarium.....
    Poi ho smesso di botto con le lampade perché ho cominciato a non stare bene....anche se non sapevo che cosa fosse.

    Ne ho fatta una di ''prova''...quando dopo 3-4 mesi di sofferenza il mio medico di base insisteva sulla origine psicosomatica dei dolori e NON voleva prescrivermi le analisi del les...mi disse ''Se ne dimentichi, lei non ha nessuna malattia autoimmune''.
    Tra me e me mi son detta....''OK vediamo se ha ragione'' e con le gambe che tremavano sono andata al solarium. La sera stessa tutto ok, niente eritemi, niete rossori, niente dolori particolari.
    Il giorno dopo sono stata MALE: ninete eritemi ma un sacco di dolori e poi, nonostante gli occhiali, a seguire una fortissima congiuntivite che per poco non mi manda gambe all'aria.

    Roby, te lo dice una ex patita del sole e della tintarella, non lo fare mai piu'....per noi é come giocare con il fuoco!

    Alessia


    Edited by alfonso1953 - 3/8/2009, 14:02
     
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  6. sabrybirba
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    il sole E LE CONNETTIVITI

    io sapevo che sono i raggi UVB e UVA che rendono reattivo il nostro sistema immunitario... effettivamente se ci penso io non solo non sopporto l'esposizione solare (raggi diretti) ma nemmeno riesco a stare in posti poco arieggiati dove la calura estiva e i raggi indiretti mi raggiungono comunque... sento che le infiammazioni aumentano.. linfonodi, glomerulo nefrite, pelle che si arrossa velocemente... mi sento proprio male. Due anni fa sono stata a Rodi in Grecia (40 gradi in spiaggia) io avevo tutte le mie belle protezioni e stavo sempre sotto l'ombrellone... li x lì ero tranquilla, ma alla sera faticavo a reggermi in piedi, trascinavo le gambe. le amiche volevano uscire e io declinavo... volevo straiarmi dappertutto! Mi sono addormentata davanti a dei ragazzi che avevamo appena conosciuto (inutile dire che sono risultata anche noiosa e antipatica... :unsure: ) sono andata in bagno e mi sono gettata un pò d'acqua fresca sul viso... x vedere se mi riprendevo, ma è stata dura tornare a casa.
    Il sole mi provoca un'astenia incredibile... in inverno non sono mai ridotta così.. :(

    Sabry


    Edited by alfonso1953 - 26/6/2008, 20:12
     
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  7. alfonso1953
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    il sole E LE CONNETTIVITI

    solo due considerazioni peraltro tratte sia dagli articoli riportati nel capitolo che dalla ragione.

    Per carità non è che se una persona va a fare il bagno al mare o in piscina per 10 minuti rinmane folgorato dai raggi solari ma è anche vero che le connettiviti sono, per definizione, una infiamazione cronica del tessuto connettivo che è proprio quello che quando ci esponiamo al sole riceve i raggi e che possono tradursi in un aumento delll'infiammazione (di li le dolenze)


    Per le creme solari vale molto quello che ha dichiarato la Commissione Europea (vedi articolo) circa l'inattendibilità dei dati riportati sulle confezioni.

    Allora bisogna usare il buon senso

    Al mare e in montagna ....si certo ma rispettando alcuni orari nei quali la radiazione solare e il calore sono meno forti.

    Se si va in barca rimanere vestiti e utilizzate il cappellino se si è allo stabilimento convicetevi che l'ombrellone non serve a nulla ma nelle ore centrali più pesanti e cioè dalle 11,00 alle ore 16,00 preferite il fresco del bar.

    Tutto qua

    saluti

    alfonso


    Edited by alfonso1953 - 26/6/2008, 20:13
     
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  8. alexvit
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    il sole E LE CONNETTIVITI
    volevo chiarire.....anch'io i dolori li sento di piu' in inverno infatti questa primavera erano praticamente passati. Potrei non averli anche adesso se non fosse per questo maledetto sole che ogni tanto volente o nolente mi tocca prendere: una passeggiata, andare a far la spesa, un week-end al mare con gli amici. Non é che mi posso neanche chiudere in casa come un topo!

    Quello che me li fa scatenare sono: l'esposizione solare ed il freddo secco.
    Infatti appena passo davanti ad un condizionatore in funzione partono le fitte alla ossa...
    i dolori da esposizione solare pero' sono diversi...sono dei dolori brucianti che non interessano le articolazioni ma anche, mi sembra, i tendini ed i muscoli.....
    Niente di drammatico, pero' é impossibile passarci sopra.

    Io poi al mare ho sempre avuto una stanchezza infinita alla sera...mi dicevano tutti: ''é lo iodio''....Siiiii!

    Comunque io non vedo l'ora che sia Settembre!

    ciao,baci

    Alessia


    Edited by alfonso1953 - 26/6/2008, 20:14
     
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  9. sabrybirba
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    mi rendo conto che indipendentemente da quello che le statistiche dichiarano... tutti noi abbiamo una percezione diversa dei sintomi e cerchiamo, x tranquillizzarci, di attribuirli alle più svariate situazioni.. il sole come dice Alf provoca un peggioramento delle infiammazioni (che comunque sono già in corso) e questo ci fa stare male.. ma certamente il sole di per sè non può nulla se la malattia non è già lì latente.. perciò temo che estate e inverno siano relativamente coinvolti nei nostri disturbi.. sono forse solo un qualcosa che si va ad aggiungere.. :wacko:

    Sabry
     
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  10. Margheritadolcevita
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    il sole E LE CONNETTIVITI

    Roberta, robertina,
    così non va!!!
    Ma che scottatura ti sei presa????Anche a chi non è malato una scottatura del genere farebbe male e genererebbe stanchezza infinita, credo...
    Il sole stanca anche i sani, figurati tu chi già non sta tanto bene!!!!
    Per quanto riguarda il sole io posso riportare le mie diverse esperienze...Premetto che fino a poco tempo fa, mi era stato consigliato di non prendere troppo sole: avevo piastrinopenia e ANA a 1/640 e il parere del dottore del s. Raffaele che diceva che non era niente.
    Io al mare ci passavo l'intera giornata dal mattino alle 10.30 fino alla sera alle 18.30 e oltre...Tutti gli anni andavo in campeggio e quindi vivevo sempre all'aria aperta...
    Con le raccomandazioni che mi erano state date (cioè nulle) io continuavo a prendere il mio sole..non immobile ma facevo passeggiate, giocavo a beach volley sulla spiaggia agli orari più impensati...
    Ricordo un anno di non aver avuto nessun tipo di problemi al mare, ma solo una volta tornata a casa (febbrina (max fino a 38), stanchezza infinita, e mal di testa forte..)
    Invece in altre occasioni mi sono successe cose diverse...
    Esempio, ricordo che per ben 4 o 5 volte, quando stavo in spiaggia e collegavo a questo una attività fisica quale una intensa nuotata a rana o stile per circa 1km (la distanza delle isolette andata e ritorno vicine alla mia spiaggia preferita in corsica), avevo dei disturbi che iniziavano la sera stessa...
    Mi si alzava sempre la febbre dai 38.5, mi veniva nausea, debolezza infinita e questi episodi passavano solo se rimanevo a riposare dal mattino alla sera per almeno 3 giorni di fila...Non prendevo niente, solo riposavo!!!!
    Altre volte mi è capitato invece a distanza di qualche settimana e o giorno da un intero giorno di esposizione al sole di sentire dolori all'altezza della base della schiena, delle ginocchia e dei polsi e delle caviglie...Non potevo non accorgemene, perchè arrivavo sempre gli ultimi giorni quando dovevo smontare la tenda e tutto l'"ambaradam" da profughi con i miei amici, e quindi muovendomi si sentivano proprio bene....ma anche stando seduti o a dormire!!!

    Boh, sinceramente non capisco bene la connessione autoimmunità e sole..
    Io però dagli ultimi episodi cerco di non prenderlo quando già mi gira la testa e mi sento debolissima, e poi come precauzione cerco di non espormi al sole nelle ore centrali..la mia testa (bacata) è il mio punto debole, quindi è da qualche tempo che non disdegno il cappellino, anche se mi sento un po' una cretina, perchè io non li adoro su di me...

    Un altra cosa che mi capita spesso soprattutto quando sono al mare e avere alla sera e alla notte intorpidimento di braccia e gambe e non riuscire bene a muoverli per un po'...Ma a nessuno di voi capitano???Non sono formicolii, sono cose un po' diverse..danno delle sensazioni proprio strane... Mah!!!

    Comunque il sole è troppo bello, come si fa a odiarlo???????

    Sole e mare sono il mio paradiso da quando sono piccola... dai 3 /4 anni fino ai 9/10 stavo in vacanza per 2 mesi e quando tornavo bastava che mi dessero una valigetta piena di occhiali e bracciali per poter essere scambiata per una marocchina, anche se con i capelli biondi... Sono sempre stata un po' alternativa!!!!

    Buone vacanze buon mare ma non scottatevi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Glenda


    Edited by alfonso1953 - 26/6/2008, 20:15
     
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  11. alexvit
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    Roby, io spero vivamente che le patologie di cui soffri non siano negativamente influenzate dall'esposizione solare como lo sono le connettiviti e che il tuo medico non ti abbia vietato il sole.

    Se cosi' non fosse, stai giocando con il fuoco.
    In piu' lasciami dire che le scottature, a differenza dell'abbronzatura, sono molto antiestetiche oltre che fastidiose.
    Che ti costa mettere un po' di crema prima? La crema dopo...quella non serve ad un tubo!

    Lo so che suono antipatica e per nulla accondiscendente ma proprio perchè hai 20 anni ed una vita davanti mi spiace vederti rischiare cosi'.

    Alessia
     
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  12. francy-1966
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    Cara Roby, in quella foto somigli davvero ad una bella fragolina! Scusa lo scherzo, non voglio offenderti. Alla tua età ho fatto anch'io la stessa cosa, andai al mare con le amiche, erano almeno 2 anni che non andavo al mare, sono stata un'intera giornata. La sera ero già diventata color aragosta, mi è venuto un feroce mal di testa, la febbre e non sono riuscita a dormire per quasi una settimana perchè non c'era un lembo di pelle sana dove potermi sdraiare senza sentirmi bruciare. Da allora sempre crema solare, sul viso la metto anche l'inverno, perché la mascherina rossa su naso e guancie dopo quella bravata me la sono portata dietro per molto tempo. In più mi sono spellata 7 volte, mi staccavo la pelle a lembi. Ma a vent'anni sono cose che si fanno, è normale. Ma con la malattia autoimmune è meglio non acherzare con il sole. A me la reumatologa lo disse subito, ai primi sospetti, mi disse "il sole attiva gli aautoanticorpi.
    Io adoro il mare e quest'anno, come anche gli altri da quando ho conosciuto mio marito, andrò con lui al mare. Cara Alex tu mi sembri saperla lunga su sole e connettiviti. Io ho la stessa tua malattia, la connettivite indifferenziata, se metto la crema solare a schermo totale sul viso più il cappellone con visiera e se metto la protezione alta sul corpo rischio a stare in acqua? A me piace stare a mollo anche un'ora, sono pigra e anche se so nuotare con il pretesto che mi viene l'affanno (anche se un pò ce l'ho davvero, per questo ho smesso il corso di nuoto, perchè non riuscivo a fare mezza vasca senza sentirmi soffocare) mi metto a galleggiare pigramente sul galleggiante usando quei megatubi colorati che si usano per l'acquagym. Rischio molto? Mi sento in enorme imbarazzo a fare il bagno con la canottiera bianca che invece mi infilo quando torno sulla spiaggia e mi ficco anche sotto l'ombrellone. Aspetto un tuo consiglio.
    Ciaoooooo
     
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  13. alexvit
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    Cara Francy,
    la mia decisione personale è di lasciare perdere con la tintarella, lo so puo' essere discutibile e non applicabile a tutti ma io ne ho veramente abusato negli ultimi anni anche senza necessariamente scottarmi.
    Gli anni scorsi non avevo particolari problemi con il sole a parte furibonde congiuntiviti allergiche alla fine dell'estate (non tutti gli anni) e perdita di capelli transitoria dopo l'esposizione solare che pero' nessuno aveva mai collegato a nessuna patologia sistemica.

    Vedi..la mia connettivite è molto tranquilla per ora....tanto che non devo prendere il cortisone o gli immunosoppressori, quindi mi spiacerebbe rompere questo fragile equilibrio per pura vanità o per spirito di emulazione.

    In spiaggia ci vado dalle 16.00 in poi con una camicia di lino sul costume, il cappellino e la protezione 60 sulle gambe e sto sotto l'ombrellone.
    Il discorso bagni ahimè è il mio cruccio perchè adoro sguazzare nel mare ed ero solita farmi nuotate di un'ora e piu'. Non ci rinuncio, ma li faccio verso le 18.00, con la crema sul corpo e tenendo su cappellino ed occhiali, perchè ho paura per gli occhi.
    Sono ridicola, lo so, in acqua con il cappello e gli occhiali con la testa fuori come una rana, ma sono arrivata ad un punto in cui me ne sbatto di quello che pensa la gente.

    Penso che se fai il bagno la mattina presto o verso le 18.00 non rischi molto se metti una buona protezione resistente all'acqua ...in altri orari io se fossi in te mi metterei anche una maglietta bianca per fare il bagno perchè se stai sollevata rispetto all'acqua, come mi sembra di aver capito, rischi di beccarti oltre ai raggi diretti anche quelli riflessi. Fregatene di quello che possono pensare, quando poi stiamo male, stiamo male solo noi, mica gli altri.

    Per la protezione io uso al mare Roche Posay 60+ colorata per evitare l'effetto fantasmino.

    Questo week-end vado al mare. Poi ti raccontero' delle varie prese in giro che mi toccheranno :angry:

    Un saluto affettuoso

    Alessia

    PS: Mo' oltre al sesso sicuro, ci tocca pure il sole sicuro :cry:


     
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  14. ollaig
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    Ciao Rossovalentino,

    Benvenuta nel forum!!!
    Ti consiglio di presentarti
    QUI così tutti potranno leggere di te e darti con più facilità il benvenuto.

    Ci rivediamo di là...magari qualcuno riuscirà a spostare la tua presentazione...

    Elena
     
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  15. ms22e
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    non lo so so che il sole a me fa male ci devo stare lontana non so di che soffri tu io di connettivite il macladi l'ho usato tempo fa x dolore al braccio che poi ho dovuto operare ma allora non avevo la connettivite almeno non lo sapevo non so che dirti sulla lampada informati bene prima di farla.tu di che cosa soffri?
     
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16 replies since 27/6/2004, 19:09   7407 views
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