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senza glutine Necci con la ricotta, piatto garfagnino
Questa è una ricetta tipica toscana, più precisamente della garfagnana e un tempo costituiva l’unica risorsa alimentare di quei luoghi.
Per fortuna i tempi sono cambiati perché a me le castagne non sono mai piaciute, ma l’atmosfera di allegria che circondava la preparazione di questi necci, nella casa dei miei nonni, mi ha sempre contagiata al punto di mangiarli ugualmente tentando di nascondere le boccacce che mi venivano spontanee a causa del disgusto.
Occorrente:
per 20 necci :
600 gr. di farina di castagne,
1 litro di acqua,
sale, 500 gr. di ricotta di pecora,
un paio di testi appositi per fare i necci o, in mancanza di questi, una padella del tipo che si usa per le crepes.
Procedimento:
setacciare la farina in un recipiente, in modo da eliminare le palline, aggiungere poco alla volta l’acqua e mescolare continuamente.
Formare una pastella densa, ma non troppo, aggiungere un pizzico di sale.
Mettere sul fornello i testi unti con un pezzo di cotenna di maiale, ma, se userete l’olio d’oliva il colesterolo vi ringrazierà e sarà più contento anche il maiale.
Versare sul testo caldo una quantità di pastella corrispondente ad un ramaiolo colmo ( a Pisa lo chiamiamo così e non so quale altro termine usare)..
Una volta cotto da un lato, girare.
Questo impasto, se diluito nel modo giusto, deve bastare per una ventina di necci.
Una volta pronti, spalmarli con la ricotta e servire caldi
Se avete la possibilità di cuocerli sui testi, al fuoco di un caminetto, saranno ancora più buoni e l’atmosfera più……natalizia.
PNN
Edited by alfonso1953 - 12/5/2008, 19:56. -
ollaig.
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Buoniiiiiii, ma non di castagne!
Li facciamo anche qui, ma si chiamano "Borlenghi" e si possono fare anche con la farina per celiaci:
Versione 1- 500 gr. di farina
- 1 uovo
- 1/2 bicchiere di latte
- Sale q.b.
Con la farina (ben setacciata), l'acqua, il latte, l'uovo e il sale, preparate una pastella molto liquida. Mettete sul fuoco vivo una padella larga dopo averne unto bene il fondo con una noce di burro e versatevi una cucchiaiata di pastella stendendola velocemente su tutta la superficie. Dopo pochi secondi (30-40) girate il borlengo per cuocerlo anche dall'altra parte. Per questa delicata operazione (il borlengo è fragilissimo) o vi aiutate con una paletta da cucina o fate saltare in aria la sottilissima sfoglia dorata. Altri 20-30 secondi e questa gustosissima "ostia" appena abbrustolita è pronta da servire in tavola. Se invece possedete le piastre adatte alla cottura, larghi cerchi di metallo dotati di un manico di legno che in montagna chiamano "soli", tutto sarà più semplice. Il segreto, comunque, consiste nel far colare in fretta e in maniera uniforme sul fondo la pastella quasi liquida da far cuocere velocemente. Tolto dal fuoco, il borlengo viene condito al centro con del lardo tritato mescolato ad aglio e rosmarino e cosparso di formaggio grana parmigiano-reggiano grattugiato. Piegato in quattro si mangia in pochi bocconi finché è caldissimo.
Versione 2
(quella che preferisco - meno pesante)
è un piatto povero della tradizione montanara emiliana oggi riscoperto e molto apprezzato...- 500 gr. di farina
- acqua q.b.
- sale q.b.
La preparazione è la stessa della versione precedente.
Sono buonissimi in oltre con la nutella, la marmellata e tutti i tipi di salumi.
Elena
Edited by alfonso1953 - 12/5/2008, 19:57. -
TIZIANAV1.
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Sai Isa? il nonno di mia cognata era originario delle montagne pistoiesi e parlava sempre dei necci, pensavo fossero originari di quei luoghi, non della Garfagnana....
Anche lui li faceva cotti fra i testi che poi sono delle specie di "lastre" di pietra mi sembra....
Una cosa mi colpi' una volta che ne parlava, diceva sempre che ai suoi tempi i bimbi li svezzavano a "necci biasciati" cioe' le loro mamme li schiacciavano un po' in bocca e poi li passavano al bimbo....
Ma ci pensi? a quei tempi certo non si parlava di sterilizzazione di biberon o quant'altro..... -
selvaggia59.
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Tiziana almeno si sono fatti
gli anticorpi..................
mia mamma mi lavava ogni 5 minuti
le mani.....per non parlare di come mi
teneva
Risultato mi sono ritrovata senza anticorpi..............che mi detterò poi
con delle iniezioni. -
selvaggia59.
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Certo
Castagniaccio
Sciogliere la farina di castagna
con il latte in una zuppiera capiente
Il composto deve risultare morbido ma
non liqudo...........
Aggiungere la nutella e mescolare
Aggiungere una bustina di pinoli
e una bustina di uva passa..........
Prendere una teglia bassa e ungere
leggermente di olio...................
Versare il composto e con il mestolo
abbassarlo...............
sopra metterete ancora pinoli e altra
uva passa....................
Cuocere in formo x una mezzoretta
Buon Appetito. -
TIZIANAV1.
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CONSIGLIO PER IL CASTAGNACCIO:
- attente a non mettere troppa acqua, se viene troppo liquido la mia mamma dice che "si è affogato il mugnaio"......
Pero' la ricetta base non prevede la nutella, ci vuole l'uva passa, i pinoli, un pizzico di sale, un filo d'olio sopra e qualche rametto di rosmarino......