Intolleranza al lattosio e celiachia

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  1. PattyChiari
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    Intolleranza al lattosio e celiachia Spesso mi capita di ascoltare i miei amici celiaci lamentarsi per mal di pancia, diarrea, gonfiore addominale o crampi, anche dopo l’inizio della dieta senza glutine. Se è capitato o sta capitando anche a voi, prima di scervellarvi su quale alimento avete ingerito, che magari poteva contenere glutine, oppure di angosciarvi pensando alla temibile celiachia refrattaria (celiachia non rispondente alla dieta, evento fortunatamente davvero raro), provate a chiedervi se per caso non siate intolleranti al lattosio. Moltissimi celiaci infatti, sono intolleranti al lattosio sia prima che addirittura anche dopo l’inizio della dieta senza glutine. Vediamo perché. Il lattosio è uno zucchero disaccaride. I disaccaridi sono zuccheri complessi poiché sono formati da due molecole e il nostro organismo NON PUO’ digerirli così come sono, pertanto necessita di uno specifico enzima, per ogni disaccaride, che sia in grado di scindere questi zuccheri in molecole semplici (monosaccaridi).

    Nella tabella seguente, vediamo quali sono i disaccaridi, da quali molecole di monosaccaridi sono composte e quali siano gli enzimi del corpo umano che servono per la loro scissione:

    Lattosio= glucosio+galattosio--->Enzima di scissione: Lattasi
    Saccarosio=glucosio+fruttosio---->Enzima di scissione: da Saccarasi
    Maltosio= glucosio+glucosio---->Enzima di scissione: Maltasi


    Il lattosio è ovviamente contenuto naturalmente nei latticini, il saccarosio è lo zucchero di canna normale che tutti conosciamo e il maltosio si trova nella birra, nel lievito e in molti cereali (lo si ottiene anche durante la digestione degli amidi).
    I rispettivi enzimi che servono alla scissione, sono presenti nelle pareti del duodeno e quindi è proprio nel duodeno che avviene la maggior parte delle scissioni di questi zuccheri.

    Come saprete, la celiachia distrugge i villi intestinali, sulla cui sommità si trovano gli enzimi; pertanto, nei celiaci, i villi compromessi riducono la possibilità della scissione dei disaccardi.

    Ecco spiegata la ragione dell’intolleranza al lattosio nei celiaci.

    Ma che cosa fanno i disaccaridi non scissi nell’intestino?
    Fermentano.

    E nel colon creano gas (metano, idrogeno, ecc.) che gonfia e infiamma tutto il resto dell’intestino.
    I medici meno attenti vi diranno che è (come al solito) COLITE.
    Magari dando sempre la colpa ALLO STRESS!!!
    Mentre si tratta di enzimi.

    In alcuni casi, anche dopo una protratta e rigorosa dieta gluten-free, l’assetto enzimatico del duodeno non torna necessariamente in equilibrio.


    L’intolleranza al lattosio può migliorare ma non sparire del tutto, specie quando il soggetto è stato esposto al glutine per molti anni.

    Tuttavia l’intolleranza al lattosio non è una prerogativa esclusiva della celiachia.

    Il deficit di lattasi può essere primario (si nasce senza che l’enzima sia prodotto nel pancreas) -evento rarissimo- , oppure secondario –evento molto frequente- cioè può dipendere da problemi al duodeno o persino da una diminuzione della produzione dell’enzima.

    La lattasi viene prodotta in grandi quantità già dal feto, prima della nascita. Ma dopo i 3 anni di vita la produzione comincia a diminuire. Nella maggior parte delle persone si stabilizza, ma in alcuni soggetti può diminuire progressivamente con gli anni, anche in assenza di problemi al duodeno. I cinesi e i giapponesi[1], per esempio, hanno un’alta percentuale di intolleranti al lattosio, probabilmente per una questione legata al moderato impiego, storicamente, di animali quali le mucche, nella loro pastorizia.

    L’intolleranza può insorgere anche in soggetti affetti da altre malattie croniche dell’intestino (Chron, colite ulcerosa, duodenite), ma persino in soggetti non affetti da alcuna patologia, che per qualche motivo (diete errate, abuso di superalcolici, infezioni intestinali da virus, errate o eccessive terapie con antibiotici) hanno alterato l'equilibrio della loro flora batterica. E' chiaro che in quest'ultimo caso, l'intolleranza avrà carattere transitorio e si tornerà a digerire il lattosio una volta eliminata la causa scatenante.


    ALCUNI CONSIGLI:

    - I cibi più ricchi di lattosio, a parte il latte vaccino e di bufala, sono i latticini freschi quali le crescenze, formaggi freschi e molli. Hanno invece poco lattosio il parmigiano, il grana, il pecorino, i formaggi stagionati e la ricotta.

    - Il latte di capra e di pecora contengono meno lattosio rispetto a quello di mucca e, soprattutto, quello di bufala che ne contiene moltissimo.

    - In caso di intolleranza al lattosio non severa, si può ricorrere a enzimi chimici (principio attivo: TILATTASI) che si comprano in farmacia senza ricetta.

    Sono pastiglie che si ingeriscono prima o dopo l’assunzione di lattosio e che AIUTANO, ma non fanno miracoli.

    Nel senso che non potete mangiare una marea di lattosio per molti giorni consecutivi e pretendere che la tilattasi vi faccia stare bene. Usatela con intelligenza, magari per togliervi uno sfizio.

    - E’ sbagliato pensare che sia necessario ammazzarsi di latticini freschi e quindi di lattosio perché altrimenti le nostre ossa si sgretoleranno inesorabilemente per mancanza di calcio.
    Intanto perché il calcio lo assumiamo anche con la carne. Poi perché in realtà cibi come il parmigiano, contengono molto calcio e pochissimo lattosio e per questo sono preferibili ai latticini freschi; 50-70 gr di parmigiano al giorno, anche grattugiato, sono più che sufficienti ai fini dell’assunzione di calcio(me lo hanno ribadito all'ospedale di Pisa).

    - Fate attenzione ai salumi. Il lattosio rende morbida la carne, pertanto moltissimi insaccati, specie salami e salamini, sono pieni di lattosio e saccarosio e possono fare male anche se non contengono glutine. Inoltre il lattosio è contenuto in moltissimi farmaci (specie confetti o pastiglie), una piccola parte persino nella carne di vitello, in alcune salsicce crude o in alcuni hamburger già preparati.
    Fate attenzione alla somma di questi quantitativi occulti di lattosio.

    - Per chi ha un’intolleranza al lattosio severa, conseguente all’ingestione di glutine, può essere di aiuto, oltre ad eliminare o ridurre il lattosio, usare il fruttosio al posto dello zucchero normale (il fruttosio è un monosaccaride, quindi facilmente digeribile non dovendo richiedere una scissione tramite enzimi), ed eliminare i lieviti, i legumi e il miele (che contengono invece maltosio).
    Questa disciplina deve essere osservata, finchè il duodeno non si sfiamma.
    Aiutiamoci anche con i probiotici, ma attenzione: anche in alcuni probiotici c'è il lattosio, quindi controllate la composizione.


    Ricordiamoci che l’eliminazione dei disaccardi non digeriti dall’intero intestino può avvenire in più giorni. Nel colon, oltre a produrre metano, idrogeno e anidride carbonica, produrranno istamina, attraverso alcuni batteri e lieviti.

    Una quantità eccessiva di istamina nell’intestino può dare luogo a fenomeni di intolleranze pseudo-allergiche (PAR)[2] nei confronti di cibi che ne sono naturalmente ricchi. Pertanto, più tempo stazioneranno nel colon non digeriti (in particolare i formaggi) e più alto sarà il rischio di innestare un meccanismo che porterebbe, oltre che a guai seri, a dover eliminare molti più cibi che liberano istamina (crostacei, carciofi, asparagi, pomodori, insaccati, tonno in scatola, formaggi stagionati, noci, ecc).

    - Per diagnosticare l’intolleranza al lattosio si effettua (oltre all’analisi elle feci) un semplice test, detto test del respiro (Breath test per il lattosio)[3].

    Si tratta di soffiare in una specie di palloncino, ingurgitare un bibitone disgustoso contenente lattosio (20 g) e, dopo un po’, risoffiare sempre nel palloncino.

    Serve a stabilire la quantità di idrogeno che si libera durante la mancata scissione del lattosio. L’idrogeno liberato nell’intestino viene assorbito dal sangue e va nei polmoni, quindi, poi, nel palloncino.

    Il Breath Test al Lattosio viene eseguito generalmente al mattino, dopo un digiuno di almeno 8 ore. Per sottoporsi al test, inoltre, è necessario non assumere antibiotici, fermenti lattici e lassativi nei 7 giorni prima dell’esame e cenare la sera prima con riso bollito con olio e carne o pesce ai ferri o bolliti. Inoltre in molti laboratori consigliano di non fumare per almeno 12 ore prima del test.
    Il consiglio è: fatelo solo se NON siete sicuri di essere intolleranti al lattosio.
    Il quantitativo di lattosio che vi daranno non è affatto poco. Stiamo parlando di 20 g di lattosio. Considerate che 100 ml di latte equivalgono a 5 g di lattosio, peranto sarà come bere 400 ml di latte.
    Chiaramente, se siete intolleranti al lattosio in maniera seria, dopo il test vi verranno i crampi, la diarrea, il vomito, ecc.

    Valutate pertanto la necessità di effettuarlo, parlandone magari con il vostro medico.


    da http://puntodivistaceliaco.blogspot.com:
    [1] www.olympian.it/hg/n6_6.cfm
    [2] www.kucinare.it/user/leggi_articolo...x?idarticolo=29
    [3] www.pagineblusanita.it/pages/dizion...?idtermine=2420

    Edited by patroclotest - 27/9/2010, 16:03
     
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  2. Elfania
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    Io sono allergica / intollerante anche alle uova , semi di ogni genere , frutta seccA ( NO ESSICCATA ) alla soia al mais a miliardi di cose....
    Hai altri casi così che sono correlati alla celiachia ?
    Il mio gastroenterologo dice che secondo lui è la patologia autoimmune mi ha provocato seri problemi tra cui una disfagia che mi ha causato grossi problemi tra cui un blocco completo anni fa ( lassamo perdere...vomitavo no mangiavo pi ù ero diventata anoressica per il mondo della medicina ..io morivo di fame poi fortunatamente capirono che non era così ) e ho altri problemini sempre ...
    Io credo invece che sia la celiachia che mi provochi tali blocchi ..però sai non ne sono più tanto sicura ormai non sono sicura più di niente sarà la paura ... o la stanchezza ..non so però le uova sono l'alimento che più fanno stare male arrivo a sudare grondare e mi sento soffocare poi ho spasmi coliche diarrea e vomito. aNCHE GLI ALTRI CIBI è COSì SE PER SBAGLIO C'è DELL'olio di mais dentro a qualcosa basta io mi sento male come un cane . Per me mangiare è diventato un supplizio veramente. A volte arrivo a stare male con qualsiasi cosa e li sono pianti
    Poi adesso mi hanno accennato la sindrome di dumping secondo i sintomi che ho ripetuto allo sfinimento ad ogni medico e finalmente qualcuno di intelligente prova a frugare tra le sue conocenze invece che darmi della matta mi ha detto indaghiamo anche su questa sindrome. Io leggendola mi sono detta sono IO !
     
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  3. PattyChiari
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    Ciao Elfy,

    Per la prima domanda che fai, ho una collega celiaca.

    Questa ragazza mangiava solo riso. Conosceva tutti i tipi di riso, tutte le varietà.

    Non poteva sopportare nulla, uova, pomodoro, tonno in scatola, e moltissime altre cose.

    Se ne mangiava poco, stava male, se ne mangiava di più, vomitava come una matta.

    Poverina quando la conobbi io stava davvero malissimo. Era pure gonfia.

    Dopo la dieta gf ha pian piano cominciato a stare meglio.

    Ora, dopo 4 anni mangia di nuovo alcune cose, anche se con moderazione.
    Per dire, il pomodoro ora lo mangia ma solo cotto.

    Mi ha spiegato un sacco di cose sulla celiachia.

    Il problema è che se hai un'intestino infiammato, tutto o quasi ti fa male.
    La mucosa che normalmente ci dovrebbe proteggere non è più attiva.

    Hai mai provato a strofinare un pomodoro crudo su una ferita della pelle ? O a buttarci sopra del sale?
    Il concetto è quello.

    Una volta sanata la ferita, la pelle rimane più sensibile, specie se quella ferita è stata riaperta spesso, o per anni.

    In ogni caso le patologie autoimmuni portano spesso a diversi disturbi dell'intestino e credo che questo te lo potrà confermare mezzo forum.

    Non devono però essere confusi con la celiachia, per questo si fa la gastroscopia con le biopsie.
    Esiste un protocollo preciso, anche se qualcuno pensa che abbia grossi limiti.

    Senti ma come si arriva ad una diagnosi certa di sindrome di dumping?

    Edited by PattyChiari - 2/2/2009, 17:48
     
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  4. Elfania
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    A parte i sintomi che se come me non conosci la sindrome e ce li hai e li descrivi e un medico la consoce la patologia ti dice ma è ovvio ( ora metto un link per sicurezza)
    CMQ IO SOFFOR MOLTO dei sintomi che ci sono lì e a parte rivedere la mia gastroscopia ma voglio proprio vedere come.. dovro fare dei controlli sulla glicemia e delle analisi del sangue bho.. Cmq i sintomi sono quelli e seguendo i consigli che mi ha dato effettvam sono dimiutii i sintomo sopratt quello di sdraiarmi per almneo 15 m dopo i pasti perchè app ho uno svuotamento veloce dello stomaco

    clicca qua

    Però ripeto io aspetto esami e cmq seguo delle regole che sono anche mie basya con il glutine me nfrego dei looro test oh io sto male o no patty ???
    e POI VOGLIO FAR RIVEDERE COME MI CONSGILIVI TU LA MIA GASTRO ? IO STO TROPPO MALE PORCACCIA LA PATAITA!

    Edited by patroclotest - 21/9/2010, 17:56
     
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  5. PattyChiari
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    Mi dispiace Tesoro.

    So che in questo momento non sai dove sbattere la testa.

    Ma non perdere la lucidità.

    Mi dici qualcosa sull'emocromo? Che valori hai? La ferritina? Le analisi del fegato?

    Lo sai che i celiaci hanno spesso problemi di fegato ingrossato? Ecografie addominali?

    Hai fatto il test dell'Helico-bacter?

    Scusa se qualcosa me l'hai già detta e magari non me la ricordo; abbi pietà per una vecchietta...ho una certa età!!!! :D
     
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4 replies since 1/2/2009, 22:16   6181 views
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