La birra.

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  1. MyrrdinWilt
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    Stanca, la ragazza si trascina in casa, spogliandosi per le stanze.
    La sua meta è piastrellata, color acquamarina, con una vasca ovale al centro…

    Gli ulivi sono raccolti sulla collina, il sole li abbraccia da mane a sera, e lei, tonda come una pernice, piena di tutta la femminilità più eccitante, ha trascorso la settimana dedicandosi a preparare tutto per la raccolta autunnale.
    Piccoli falò han bruciato sterpi, coprendola dell’odore acre del fumo, il sudore si appiccica alla pelle, le mani estirpano e puliscono il terreno intorno.
    Oltre la curva del colle, un uomo si prodiga a ridurre le fatiche di lei, muovendosi più in fretta, lasciando solo piccole cose da sistemare.
    Manca poco alla posa delle reti, e tutto deve essere pronto…

    Ora, un bagno caldo, depurante, rilassante, è vitale.
    Sente nell’altra stanza i rumori di qualcuno che si muove, e sorride…
    Non è l’unico desiderio rinfrescarsi.
    Dilatati i pori della pelle con l’acqua bollente, fuga la schiuma rimasta con la doccia, fresca, rassodante.
    L’acqua stenta a lasciare quella pelle color del miele, quelle curve delicate e intriganti…ma è suo destino cedere, e fluire via, triste come chi perde qualcosa di caro.
    Si avvolge l’asciugamano intorno al corpo, ridendo, perché i più grandi sono spariti, e si deve accontentare di un abbraccio a due terzi…
    Si sposta nella sala, dove un divano con accanto una bottiglia affusolata, coperta di rugiada, piena di birra, fredda, nazionale, molto fredda, la attendono.
    Spossata si allunga sui cuscini, morbidi. Il cotone manopesca la riceve e accarezza, le gambe si accavallano, i piedi si strofinano, liberi dagli scarponi.
    Ancora rumore di qualcuno che si muove…
    Ma dove si nasconde?...
    L’imbocco della bottiglia si avvicina alle labbra, viene baciato con la passione del desiderio.
    Lenta, fredda, frizzante, la birra invade la bocca, scivola in gola e dona un tremito a tutto il corpo. Chiude gli occhi, invasa dal piacere.

    Un tocco. Lieve.
    Due labbra, calde. Si posano sulle dita dei piedi.
    Apre gli occhi, e vede un sorriso, circondato da una barba di tre gg. La stanchezza segna il volto dell’uomo, ma la gioia gli illumina lo sguardo.

    La gioia di poter baciare la pelle sottile e delicata, come un petalo di rosa; la gioia di sentire la mano di lei sui capelli; il calore del corpo, il profumo do donna…
    Si avvicina al viso di lei, la bacia con passione, invaso dall’aroma di lei e della birra; eccitato dal fruscio dell’asciugamano che cade;
    solleva il volto, fissa deciso gli occhi di lei, trasmettendo quell’amore misto a desiderio, sete, sete di amore per e da lei.
    La accarezza piano, lei sorseggia, maliziosa, come a proporre altro…
    Lui cerca delicatamente il seno prosperoso, lo sugge, lo afferra e lo fa suo.
    Ai sospiri di lei porta il suo interesse al ventre, mentre le mani sfiorano le spalle di lei, mentre la cinge con dolcezza, sollevandola quanto basta per tuffarsi in un giardino di gioie e gemiti sottili…
    È il suo obiettivo, è il suo tesoro, che con sapiente lentezza riscalda a baci, carezze, assaggi…inebriandosi del suo sapore, cullandosi nella sua morbidezza.
    Quando sente che lei è vicina…a un passo, ormai…
    Si stacca, prende la bottiglia, e…lentissimamente lascia scorrere il liquido freddo dove prima scaldava con baci ardenti.
    La ragazza si tiene la bocca per non urlare…di sorpresa, piacere, fastidio…
    Ma prima che possa reagire, le labbra che la adorano tornano a compiere l’opera iniziata, strappandole un gemito prolungato, mentre la schiena si inarca e le mani prendono i capelli di lui a guidarlo, per un ultimo, forte, incontrollato spasmo.


    myrr
     
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0 replies since 18/9/2009, 21:54   338 views
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