TIROIDE AUTOIMMUNE NUOVE STRADE DI RICERCA

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  1. mena22
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    TIROIDE AUTOIMMUNE NUOVE STRADE DI RICERCA
    Una studiosa italiana di origine palermitana, Sonia Quaratino, ha scoperto all'Università di Southampton, nel Regno Unito, una nuova strada nella ricerca delle malattie autoimmuni e in particolare della tiroidite autoimmune (Hashimoto) che è la più frequente malattia autoimmune del mondo occidentale e del Giappone.
    La Ricerca, effettuata dal team di Sonia Quaratino del Cancer Research UK Oncology Unit, è stata pubblicata da Nature Medicine del 1 settembre, la rivista più prestigiosa nell'ambito della medicina.
    Le malattie autoimmuni quali la tiroidite, la sclerosi multipla, l'artrite reumatoide, il diabete, ecc., colpiscono circa il 10 per cento della popolazione. In particolare, nella tiroidite autoimmune un terzo dei pazienti è o diventa resistente alle attuali terapie a base di tiroxina.
    Il gruppo guidato dalla studiosa italiana ha clonato un gene, precisamente il recettore T cellulare, TCR, dalle cellule bianche di una donna malata di tiroidite. Il gene clonato è stato inserito nel genoma di un topo. Diventato adulto, l'animale ha sviluppato spontaneamente la tiroidite autoimmune così come la paziente, con gli stessi sintomi quali obesità e disfunzioni metaboliche. L'eccezionale scoperta si rivela molto importante per più motivi: innanzitutto è la prima volta che un singolo gene umano (recettore T cellulare) dà origine a una malattia umana con identico quadro istologico e funzionale. Con questo modello transgenico si può capire in quale modo la malattia abbia inizio e seguirla nel suo corso cercando di bloccarla o addirittura prevenirla. Altro motivo di eccezionalità della ricerca consiste nel fatto che sarà possibile testare nuovi farmaci su modelli di topo seguendo l'evoluzione della malattia. Un fatto estremamente rilevante è che per la prima volta un modello di topo ha sviluppato una malattia spontaneamente con gli stessi sintomi della malattia umana: fino ad ora, infatti, esistevano pochi modelli murini spontanei di autoimmunità. La maggior parte di essi veniva indotta sperimentalmente iniettando antigeni insieme al Mycobacterium tuberculosis che attiva il sistema immunitario. Le malattie indotte però, di solito molto acute, si risolvono nel giro di tre settimane cosa che invece non è avvenuto nei topi trattati dal gruppo della studiosa italiana.

    Edited by patroclotest - 5/9/2010, 18:26
     
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