Poesie ......per loro.

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    ........................perché no? Una bellissima poesia per i nostri amori pelosi.



    Solo il vento bussa alla mia porta


    Ore d'armonia
    filtrano le grate dei ricordi.
    Micio, amico di tanti anni,
    dove sei?
    Ero triste e ti prendevo sulle ginocchia,
    mi ringraziavi allungando una zampa.
    Bussavi, entravi, uscivi,
    non chiedevi niente, davi tanto.
    Ore di fusa felici, sguardi d'intesa...
    Ti accarezzavo, ti tiravo i baffi,
    giocavamo assieme come bambini.
    Ore d'armonia...
    Il cielo è un arco di stelle stasera,
    una brilla più delle altre,
    come una lacrima,
    sei tu?
    C'è il primo concerto di grilli,
    tutto è in fiore.
    Guardo lontano, verso la strada,
    ti chiamo con affetto, ascolto,
    ma solo il vento bussa alla mia porta.



    Al di là del monte

    Dalla cima del monte si vede la vallata

    I campi con le bestie al pascolo

    Le si vede muovere

    Si sa dove andranno

    Ristorano

    Crescono

    Le bestie non sanno

    Che al di là del monte c’è il mare

    E razzolano nel fango contente

    Talvolta hanno un vuoto nel cuore e piangono

    Si odiano

    Si ammazzano

    Non sanno che c’è il mare

    Che è così vicino

    E le bestie camminano chilometri

    Girando in tondo

    Sempre per le stesse strade

    Invecchiano e muoiono

    Con un vuoto nel cuore

    Non sanno che al di là del monte c’è il mare.

    D.O.
     
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  2. Nymph77
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    ODE AL GATTO
    - Pablo Neruda -

    Gli animali furono
    imperfetti, lunghi
    di coda, plumbei
    di testa.
    Piano piano si misero
    in ordine,
    divennero paesaggio,
    acquistarono nèi, grazia. volo.
    Il gatto,
    soltanto il gatto
    apparve completo
    e orgoglioso:
    nacque completamente rifinito,
    cammina solo e sa quello che vuole.

    L'uomo vuol essere pesce e uccello,
    il serpente vorrebbe avere le ali,
    il cane è un leone spaesato,
    l'ingegnere vuol essere poeta,
    la mosca studia per rondine,
    il poeta cerca di imitare la mosca,
    ma il gatto
    vuole essere solo gatto
    ed ogni gatto è gatto
    dai baffi alla coda,
    dal fiuto al topo vivo,
    dalla notte fino ai suoi occhi d'oro.

    Non c'è unità
    come la sua,
    non hanno
    la luna o il fiore
    una tale coesione:
    è una sola cosa
    come il sole o il topazio,
    e l'elastica linea del suo corpo,
    salda e sottile, è come
    la linea della prua di una nave.
    I suoi occhi gialli
    hanno lasciato una sola
    fessura
    per gettarvi le monete della notte.

    Oh piccolo
    imperatore senz'orbe,
    conquistatore senza patria,
    minima tigre da salotto, nuziale
    sultano del cielo
    delle tegole erotiche,
    il vento dell'amore
    all'aria aperta
    reclami
    quando passi
    e posi
    quattro piedi delicati
    sul suolo,
    fiutando,
    diffidando
    di ogni cosa terrestre,
    perché tutto
    è immondo
    per l'immacolato piede del gatto.

    Oh fiera indipendente
    della casa, arrogante
    vestigio della notte,
    neghittoso, ginnastico
    ed estraneo,
    profondissimo gatto,
    poliziotto segreto
    delle stanze,
    insegna
    di un
    irreperibile velluto,
    probabilmente non c'è
    enigma
    nel tuo contegno,
    forse sei mistero,
    tutti sanno di te ed appartieni
    all'abitante meno misterioso,
    forse tutti si credono
    padroni,
    proprietari, parenti
    di gatti, compagni,
    colleghi,
    discepoli o amici
    del proprio gatto.

    Io no.
    Io non sono d'accordo.
    Io non conosco il gatto.
    So tutto, la vita e il suo arcipelago,
    il mare e la città incalcolabile,
    la botanica,
    il gineceo coi suoi peccati,
    il per e il meno della matematica,
    gl'imbuti vulcanici del mondo,
    il guscio irreale del coccodrillo,
    la bontà ignorata del pompiere,
    l'atavismo azzurro del sacerdote,
    ma non riesco a decifrare il gatto.
    Sul suo distacco la ragione slitta,
    numeri d'oro stanno nei suoi occhi.

    ODE AL CANE
    - Pablo Neruda -

    Il cane mi domanda
    e non rispondo.
    Salta, corre pei campi e mi domanda senza parlare
    e i suoi occhi sono due richieste umide,
    due fiamme liquide che interrogano
    e io non rispondo, non rispondo perché non so,
    non posso dir nulla.
    In campo aperto andiamo uomo e cane.
    Brillano le foglie come se qualcuno le avesse baciate a una a una,
    sorgono dal suolo tutte le arance a collocare piccoli planetari
    su alberi rotondi come la notte, e verdi,
    e noi, uomo e cane, andiamo a fiutare il mondo, a scuotere il trifoglio,
    nella campagna cilena, fra le limpide dita di settembre.
    Il cane si ferma, insegue le api, salta l'acqua trepida,
    ascolta lontanissimi latrati, orina sopra un sasso,
    e mi porta la punta del suo muso, a me, come un regalo.
    E' la sua freschezza affettuosa, la comunicazione del suo affetto,
    e proprio lì mi chiese con i suoi due occhi,
    perchè e' giorno, perchè verrà la notte, perchè la primavera
    non portò nella sua canestra nulla per i cani randagi, tranne inutili fiori, fiori, fiori e fiori.
    E così m'interroga il cane
    e io non rispondo.
    Andiamo uomo e cane uniti dal mattino verde,
    dall'incitante solitudine vuota nella quale solo noi esistiamo,
    questa unità fra cane con rugiada e il poeta del bosco,
    perchè non esiste l'uccello nascosto,
    ne' il fiore segreto, ma solo trilli e profumi per i due compagni:
    un mondo inumidito dalle distillazioni della notte,
    una galleria verde e poi un gran prato,
    una raffica di vento aranciato,
    il sussurro delle radici,
    la vita che procede,
    e l'antica amicizia,
    la felicità d'essere cane e d'essere uomo trasformata in un solo animale
    che cammina muovendo
    sei zampe e una coda
    con rugiada.
     
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  3. Nymph77
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    Per Bitter...oggi...solo per lui...

    Superbo Amico

    Nobile, benevolo, superbo amico,
    Degnati di sedere qui accanto a me
    E di volgere occhi gloriosi
    Che sorridono ed ardono,
    Occhi d'oro, lucente guiderdon d'amore
    Sulla pagina d'oro che io leggo.

    - Algernon Charles Swinburne -
     
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2 replies since 2/2/2009, 22:01   125 views
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